di Roberto Oligeri
C’era il Coro Lunigiana nella Basilica di Superga a Torino per l’ultimo viaggio terreno del duca Amedeo di Savoia, morto a 78 anni. I funerali si sono svolti lunedì scorso e dopo il feretro è stato tumulato nella Cripta Reale. I 30 cantori del Maestro Primo Ceccarelli, creatore e direttore del Coro, hanno accompagnato con le loro voci tutta la cerimonia. A scegliere l’ensamble di Fivizzano è stato monsignor Antonio Vigo, Cappellano della Marina Militare, amico personale dell’estinto e della famiglia Savoia-Aosta. Alla cerimonia erano presenti la principessa Silvia, il principe Aimone con la consorte Olga di Grecia e i loro figli e le principesse Mafalda e Bianca con i familiari. Ma c’erano anche vari membri delle famiglie reali Asburgo e Borbone. Senza scordare Viviana Ferrero vicepresidente del consiglio comunale di Torino, il presidente del consiglio regionale Stefano Allasia e il vicesindaco della Città Metropolitana Marco Marocco. Sulla bara del Principe Amedeo, rose bianche e rosse (i colori di Casa Reale), il cappello della Marina Militare (di cui era stato ufficiale): ai piedi del feretro, un cuscino azzurro con la corona reale e il Collare dell’Annunziata. Ai lati, un picchetto della Marina in alta uniforme ha reso gli onori militari per tutta la cerimonia. Il figlio Aimone ha letto la “Preghiera del Marinaio e nell’omelia, monsignor Vigo, ha ricordato i momenti salienti della vita del Principe che a 10 mesi, è bene ricordarlo, su ordine personale di Himmler venne internato insieme alla madre Irene di Grecia, nel campo nazista di Hirschegg." Per lui -ha detto il prelato - non è stato facile,nè scontato coniugare lungo tutta la sua esistenza i valori della dinastia reale e la devozione alla Repubblica. Ma l’ha sempre fatto con tutto sè stesso".