
Vittorio Arcolini, psicologo
Sul disagio giovanile porta il suo prezioso contributo lo psicoterapeuta Vittorio Arcolini, sempre attento sui problemi dei giovani. "Si parla di malessere, difficoltà dei giovani a crescere, dimenticando che quel disagio è un riflesso di quello sociale, culturale, ambientale nel quale i ragazzi vivono. L’adolescenza è crisi di trasformazione, passaggio di crescita che si caratterizza per la ricerca, ristrutturazione dell’identità. Ma è anche l’inizio del viaggio verso la vita adulta, la voglia di divertirsi, la ricerca di piacere fisico e psichico e insieme di ricerca del coraggio per affrontare l’impresa del vivere. Ma i giovani sono lo specchio degli adulti. Più rimarchiamo con timore che gli adolescenti di oggi sembrano essere più a rischio e impreparati, più affermiamo che il loro modo di comunicare incontra difficoltà e incertezza, più in verità parliamo soltanto di noi, delle nostre proiezioni, paure, ansietà. Si parla più facilmente del loro disagio a diventare grandi spesso dimenticando che quel disagio riflette quello ambientale nel quale i ragazzi crescono. Del nostro disagio di genitori, educatori. Della nostra “prolungata adolescenza da adulti”, incapaci di abbandonare gli aspetti più controversi e seducenti del conflitto di crescere, per accettare un ruolo responsabile e maturo. Essere “autorità autorevoli”, referenti stabili di regole e modelli affettivi. Purtroppo, continuiamo a preferire l’allarme, i giudizi, i pregiudizi, i moralismi, lo scandalo, anziché l’ascolto, l’accoglimento, la presenza responsabile, quando i giovani vorrebbero manifestare i loro vissuti, ansie, smarrimenti e i loro perché esistenziali. Il bullismo è un fenomeno psico socio relazionale abnorme di sopraffazione e violenza, caratterizzato dall’appoggio che spesso i comportamenti da bullo godono nel gruppo dei coetanei. Il bullo rappresenta per i suoi compagni un modello positivo che sfida l’autorità e ottiene il rispetto. La possibile partecipazione ad un gruppo diminuisce le inibizioni sociali e determina il ben noto effetto “diluizione della responsabilità” in virtù del quale i singoli membri sperimentano ridotti sensi di colpa per gli atti compiuti dal “branco”. Il comportamento da bullo può essere visto come una forma di compenso per eludere situazioni di inferiorità elevando a dismisura un’autostima fittizia a discapito della considerazione e del rispetto dei propri simili. Il bullismo è un fenomeno molto complesso. Le ragioni di base di questo comportamento possono essere molteplici. Il bullo è comunque un soggetto immaturo, fragile e sofferente. In passato, anche lui, possibile vittima, di atti di bullismo e bisognoso di aiuto e cure appropriate".