Al via il progetto sperimentale per controllare i prezzi del marmo: un organismo di conoscenza sempre più approfondita dell’intera filiera che comprende i comparti dell’escavazione, della lavorazione e del commercio dei materiali lapidei. Si chiama ‘Osservatorio sui prezzi del marmo’ ha un costo di 60mila euro ed è formato da Comune di Carrara, Camera di commercio della Toscana nord ovest e dal Consorzio zona industriale. L’obiettivo è quello di misurare il mondo del lapideo nel suo impatto diretto e indiretto, ma anche l’indotto sul tessuto economico-sociale del territorio.
Il Comune in base alla legge numero 35 e al regolamento comunale per la concessione degli agri marmiferi, "ha provveduto a regolamentare le modalità con cui gestire le coltivazioni e l’utilizzo delle risorse minerarie negli agri marmiferi nel territorio comunale – si legge nell’accordo dell’osservatorio –, nel rispetto ed in conformità alle disposizioni normative comunitarie, nazionali e regionali vigenti".
"La nascita di questo osservatorio sui prezzi del marmo rappresenta un altro importante passo verso il futuro per l’intero settore – dice la sindaca Serena Arrighi –. Fin dal suo insediamento questa amministrazione ha cercato di portare avanti un nuovo modo di rapportarsi con quello che rappresenta non solo la storia e il presente di Carrara, ma anche il principale settore economico cittadino. Grazie al prezioso aiuto degli uffici e del dirigente Giuseppe Bruschi abbiamo già, senza proclami e strilli di tromba, raggiunto importanti risultati. Siamo stati in grado di gestire un passaggio fondamentale come quello del 31 ottobre scorso senza scossoni, e nonostante lo scetticismo iniziale, sono state siglate 57 convenzioni tra il Comune di Carrara e le imprese escavatrici, 17 invece le certificazioni Emas registrate". "Tutto ciò permette a tutti noi, amministrazione e aziende, di guardare al futuro con maggiore tranquillità e con qualche certezza in più – prosegue la prima cittadina –. Parallelamente abbiamo riallacciato i rapporti con tutti i protagonisti del mondo marmo. Sindacati, lavoratori, imprenditori e associazioni di categoria. Con tutti loro è aperto il confronto sulle prossime sfide che si chiamano filiera, tracciabilità, marchio del marmo, ma anche investimenti su cultura e formazione per andare a sviluppare un distretto che vada oltre all’escavazione tout court, abbracciando tutto quello che ruota intorno al lapideo: lavorazione, arte e scultura sicuramente, ma anche tecnologia, automatizzazione, design, architettura, studio dei materiali e tutto quello che ne può derivare. L’osservatorio dei prezzi ci permetterà di avere una conoscenza sempre più approfondita dell’intero ciclo del marmo e di valutarne nel dettaglio tutte le ricadute. Rappresenta un passaggio fondamentale in un più complesso percorso di sviluppo. Molto importante è poi avere al nostro fianco due enti come Camera di commercio e Consorzio Zia – conclude Arrighi –, che non solo possono contare al loro interno su importanti professionisti, ma che hanno anche una conoscenza tanto approfondita del territorio e per questo sono di sicuro i migliori partner possibili per dare vita all’osservatorio".
L’osservatorio dopo la sperimentazione di 12 mesi, potrà essere prorogato di un altro anno se i risultati raccolti non saranno sufficienti a delineare un quadro ben preciso. I referenti di questo tavolo sperimentale sono l’amministratore unico Norberto Petriccioli per il consorzio Zia, il dirigente del settore Marmo Giuseppe Bruschi per il Comune, e la segretaria generale della Camera di commercio Cristina Martelli.