FRANCESCO SCOLARO
Cronaca

Il futuro dell’agricoltura. Nasce il maxi distretto che raggrupperà le aziende biologiche

Ecco ’Terre Apuane’ con i comuni di Massa, Aulla, Bagnone, Carrara,. Fosdinovo, Licciana Nardi, Filattiera, Podenzana, Tresana e Villafranca. Gli obiettivi: la difesa del suolo e la riduzione della produzione di rifiuti.

Nasce il distretto biologico Terre Apuane che coinvolgerà i comuni di Aulla, Bagnone, Carrara, Filattiera, Fosdinovo, Licciana Nardi, Massa, Podenzana, Tresana, Villafranca in Lunigiana e a cui potranno aderire le aziende biologiche operanti all’interno di questi confini territoriali.

Il documento, in fase di approvazione dalle varie amministrazioni, dà così corpo a una delle previsioni della normativa vigente dal 2019 a oggi che promuove la "costituzione dei distretti biologici quali strumenti per lo sviluppo della coltivazione, dell’allevamento, della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti agricoli e alimentari ottenuti con metodo biologico, per favorire l’integrazione delle politiche economiche e agricole con le politiche che garantiscono l’uso sostenibile delle risorse naturali e di sviluppo e coesione del territorio secondo criteri e obiettivi di sostenibilità, nonché per favorire l’incremento delle superfici agricole condotte con metodo biologico e il numero di imprese che si convertono al metodo biologico".

La definizione di distretto biologico si riferisce proprio al territori dove deve insistere "un sistema produttivo locale a spiccata vocazione agricola nel quale sono significativi la coltivazione, l’allevamento, la trasformazione, la preparazione e la commercializzazione di prodotti agricoli ottenuti con metodo biologico; la tutela delle produzioni e delle metodologie colturali, di allevamento e di trasformazione tipiche locali e la consolidata integrazione tra le attività agricole e le altre attività; l’attenzione ai caratteri di identità territoriale e paesaggistici dei luoghi; il rispetto dei criteri della sostenibilità ambientale, la conservazione e il miglioramento del suolo agricolo e la tutela dell’agrobiodiversità". La nascita del distretto vuole dare quindi supporto e aiuto allo sviluppo e alla promozione di queste produzioni specifiche, anche con l’obiettivo di sostenere le comunità locali e le zone rurali, contrastando così lo spopolamento, con un’attenzione all’ambiente, attraverso la riduzione dell’uso dei prodotti fitosanitari e la promozione delle agrobiodiversità del territorio.

Un vero e proprio accordo di distretto, quindi, che individuare l’associazione "Federazione strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori di Toscana", di Montespertoli (FI), "quale soggetto temporaneamente referente ai fini della presentazione della richiesta di richiesta di riconoscimento a Regione Toscana in nome e per conto del costituendo distretto biologico". Le varie amministrazioni aderenti a loro volta si devono impegnare ad adottare "politiche di tutela dell’uso del suolo, di riduzione della produzione di rifiuti, di difesa dell’ambiente e di promozione delle produzioni biologiche e di difesa e sviluppo dell’agrobiodiversità". Un distretto che nasce anche a seguito della verifica di un aspetto essenziale: nel comprensorio scelto, "la superficie coltivata con metodo biologico è superiore al trenta per cento rispetto alla superficie agricola utilizzata del distretto".

Tutte le azioni positive e gli interventi per raggiungere gli obiettivi saranno poi declinati in un Progetto economico territoriale integrato specifico di competenza dell’assemblea del distretto, che nominerà poi un presidente delegato.