Il futuro legato al passato: "Puntiamo sulle castagne"

La rinascita di Antona si deve anche ai giovani che portano avanti antichi mestieri. Simone Cattani: "Abbiamo riattivato un vecchio seccatoio fermo da decenni".

Il futuro legato al passato: "Puntiamo sulle castagne"

Simone Cattani nel vecchio seccatoio riattivato ad Antona

Un ringraziamento ai giovani che stanno ricostruendo la storia millenaria di Antona con la ripresa delle attività pastorali e di castanicoltura tra cui Filippo Mannini per l’attività di pastorizia del Colle d’Antona, Andrea Ribolini, spina dorsale dell’Orto botanico Pellegrini-Ansaldi, Davide Cortesini, Simone Cattani e Gabriele Balloni per la castanicoltura e la produzione di farina dolce. Tutti hanno partecipato al banchetto del ’Ben dei morti’, a casa Pitanti, per attualizzare le antiche tradizioni locali rievocando il passato e tracciando le linee del futuro.

"Abbiamo raccolto nei boschi circostanti circa due tonnellate di castagne – spiega Simone Cattani mentre ci accompagna al vecchio seccatoio –. Quest’anno abbiamo riattivato questo vecchio seccatoio fermo da decenni e da circa una decina di giorni è in funzione. Facciamo i turni per venire a controllare il fuoco, che deve mantenere all’interno una temperatura costante per 40 giorni e 40 notti". Dopo le castagne (diventate secchine) sono pronte per la pulizia e poi la macina. "Le portiamo in Lunigiana o a Careggine a macinare – osserva Cattani – perché nel territorio non abbiamo mulini operanti". E qualcuno aggiunge che "quello di Canevara sarebbe funzionante, pronto per la macina, ma non è operativo ed è un vero peccato".

Nel bosco, il seccatoio emana un odore antico, nella stesa delle castagne fumanti sul graticcio. La farina dolce di Antona vanta la Dop per la ’Sagra del neccio’ che si celebra ogni anno a Ferragosto. "La farina sarà pronta a dicembre, come da tradizione prima del giorno di Santa Lucia – conclude Cattani –. E sarà la nostra farina con sole castagne delle selve di Antona, prodotta seguendo tutti i passaggi dell’antica tradizione, e che sarà utilizzata ad agosto per la sagra delle frittelle di neccio".

Castanicoltura significa anche attenzione verso il territorio, pulizia dei boschi con la raccolta di legna necessaria per i seccatoi, che ad Antona sono tre ad essere attivi in questo periodo. Impegno, fatica, sacrificio che ripagano quando il gruppo organizza feste paesane, sempre più gettonate per la genuinità del cibo offerto nel messaggio di quei momenti di socialità e convivialità da riscoprire.

Angela Maria Fruzzetti