"Il Lago di Porta? E’ pubblico". Dagli ambientalisti agli enti un appello per acquisire l’area

Legambiente, Italia Nostra e Wwf scrivono ai Comuni di Montignoso e Pietrasanta. Chiedono di cancellare le tracce della proprietà privata con la revisione dei documenti.

"Il Lago di Porta? E’ pubblico". Dagli ambientalisti agli enti un appello per acquisire l’area

Legambiente, Italia Nostra e Wwf scrivono ai Comuni di Montignoso e Pietrasanta. Chiedono di cancellare le tracce della proprietà privata con la revisione dei documenti.

Mettere in pratica ogni azione per cancellare le tracce della proprietà privata dal Lago di Porta. Lo chiedono le associazioni Legambiente Massa Montignoso, Legambiente Versilia, Italia Nostra e Wwf Massa Carrara con una lettera inviata ai sindaci di Montignoso e Pietrasanta, oltre che per conoscenza al Consorzio di Bonifica Toscana Nord. I referenti delle associazioni ambientaliste ricordano infatti che "il Lago di Porta risulta accatastato con numerose particelle sull’acqua e quindi parrebbe essere di proprietà privata" ed è per questo che insistono su una revisione di tutti questi documenti ribadendo che "il catasto non è probatorio, bensì solo descrittivo. Vale a dire che il titolo indicato in catasto è valido fino a prova contraria. Infatti la denuncia catastale viene presentata dal soggetto privato obbligato a denunciare la propria titolarità su terreni o fabbricati, sia per ragioni fiscali che di interesse. Il funzionario può indagare come no sulla veridicità di quanto denunciato ma, siccome la presentazione la fa un tecnico abilitato penalmente responsabile, l’indagine viene svolta solo in caso di contestazione altrui".

Il catasto d’altronde ha anche una storia che risale al 1876 e nel tempo, definito un "fumoso passato" secondo le associazioni in molti avrebbero potuto rivendicare come propri al catasto "beni pubblici relitti quali alvei abbandonati, creste di monti e laghi, magari con attività a reddito, come manufatti di cannucce, legname, caccia e pesca". Ed ecco perché alla luce della giurisprudenza consolidata, secondo cui tutto ciò che è ‘acqua’ è pubblico e appartiene al demanio, incalzano, e delle nuove normative europee, in particolare la recente Nature Restoration Law "diventa veramente insostenibile che un lago, cioè uno specchio di acqua libera, possa rimanere all’oggi di proprietà privata".

La proposta fatta da Legambiente non entra nel merito delle modalità di acquisizione, sottolineano le associazioni ribadendo che la modalità rientra "nelle scelte e nel sistema di relazioni e anche di valutazione delle opzioni giuridiche per arrivare all’obiettivo di rendere definitivamente quest’area pubblica". Ma le stesse associazioni stanno facendo valutare le diverse ipotesi di acquisizione attraverso i loro uffici giuridici.