Il lapideo trascina le esportazioni del sistema Casa toscano. Realizzati oltre 163 milioni di euro tra grezzo, lavorato e macchinari

Il report di Intesa Sanpaolo evidenzia la crescita dell'export toscano nel primo trimestre 2024, con il settore del marmo di Carrara in stabilità e altri distretti in forte espansione. La regione punta sulla trasformazione green e digitale per sostenere la competitività delle imprese locali.

Il lapideo trascina le esportazioni del sistema Casa toscano. Realizzati oltre 163 milioni di euro tra grezzo, lavorato e macchinari

Tito Nocentini, direttore regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo

È uscito il report di Intesa Sanpaolo con i dati relativi ai distretti e ai poli tecnologici della Toscana: il marmo tra i settori più in salute. Nel monitoraggio realizzato dal Research Department di Intesa Sanpaolo con i dati aggiornati al primo trimestre 2024, è stato registrato un export in crescita del 20,9% superiore al dato nazionale. Un apporto fondamentale a questo risultato è fornito dal balzo registrato nelle esportazioni del distretto dell’oreficeria di Arezzo (+133,4%) e dal Polo farmaceutico toscano (+44,7%), che rappresentano le prime due realtà per esportazioni nel 2024. Tra i settori del sistema Casa si osserva complessivamente una stabilità (-0,9%), grazie alla tenuta nel distretto del Marmo di Carrara che ha realizzato 163,4 milioni di euro di esportazioni (+0,4%). Nel distretto di Carrara il risultato è stato eterogeneo con una leggera crescita del marmo grezzo (+3,4%) e un balzo nella parte meccanica (+71,9%), a cui si associa però un calo nel settore del marmo lavorato (-2,3%).

"Nei primi mesi dell’anno i distretti e i poli tecnologici toscani hanno mostrato ancora una volta la loro solidità, con andamenti molto positivi soprattutto in quei comparti che stanno lavorando per cogliere le opportunità legate alla trasformazione del business in ottica green, digitale e del piano Transizione 5.0 - ha detto Tito Nocentini, direttore regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo –. Interventi necessari e utili alla competitività delle imprese del territorio, che la nostra banca sostiene con un programma da 120 miliardi di euro da qui al 2026, di cui 9 miliardi di euro in Toscana, e che si rivolge anche alle realtà più piccole e alle filiere. Proprio nella nostra Regione abbiamo attivato circa 83 contratti di filiera, con oltre 1.650 fornitori e un giro d’affari complessivo di oltre 9 miliardi di euro a beneficio del Made in Tuscany".