
di Francesco Scolaro
Visitare l’orto botanico Pellegrini-Ansaldi al Pian della Fioba vuol dire sentire la forza della natura sulla pelle e negli occhi. E’ un’immersione completa nel fascino delle Apuane ed è un richiamo irresistibile anche per chi pensava di voler fare altro nella vita. Lo sa bene Matteo Palazzi che ieri mattina era proprio all’Orto, in occasione della giornata formativa per le nuove guide. Matteo ha 31 anni e fino a poco tempo fa era un consulente finanziario. Questo era il lavoro che aveva scelto, era la vita che pensava che gli avrebbe dato serenità e felicità. Ma le ampie vetrate del suo ufficio, vicino al Carrefour, gli mostravano ogni giorno le Apuane, baciate dal sole e dalla pioggia, che si vestivano di verde e di neve al cambiare della stagione.
"Ho resistito un paio di anni poi sono ‘impazzito’. Sentivo il richiamo della natura e ho deciso di cambiare vita. Ho capito che il percorso che avevo scelto non era quello giusto per me. Ho iniziato a frequentare il corso per guide ambientali escursionistiche ed eccomi qua". Insieme a lui c’è Sara Ferrari, massese, 24 anni e amante delle Apuane, amici che per caso si sono ritrovati sullo stesso ‘sentiero’. "L’Orto lo conoscevo da tanto, l’ho frequentato come turista e ora mi piacerebbe portare il mio aiuto come guida ambientale – racconta –. Siamo qua per fare un po’ di pratica e perché adoro questo posto, ci vedo un sacco di potenziale. Ho studiato due anni di scienze agrarie prima di iniziare questo corso di guida ma in futuro vorrei riprendere gli studi e magari fare questo nella vita".
Ma a vivere e animare l’orto di Pian della Fioba non ci sono solo apuani. Elena Micheluzzi ha 26 anni e vive a Firenze anche se è addirittura originario di Bolzano. Studentessa di scienze naturali è già guida ambientale e "ho pensato – spiega – che fosse un buona idea per mettere in pratica quello che studio con il percorso formativo che ho fatto. Ho conosciuto l’Orto l’anno scorso come turista, ero venuta a camminare in montagna e mi è piaciuto molto. Quest’anno se va bene farò la guida qua".
E chi ha iniziato non riesce a smettere, come Davide Russo, di Grosseto, studente al quarto anno del corso di scienze naturali a Pisa, al terzo come guida dell’orto: "Il servizio di guida ci viene proposto al secondo anno come opportunità di esperienza e tirocinio in ambito universitario. Sono turni settimanali che danno la possibilità a più studenti di fare questa esperienza. Non sono crediti formativi ma attività pratica di una materia che abbiamo nel corso ossia la divulgazione scientifica negli orti botanici. Per chi come me è appassionato di botanica fare questa esperienza è importante. E poterlo fare all’orto botanico di Pian della Fioba, con questo ambiente, non è banale".
E che l’orto sia ormai un elemento di attrazione dalle enormi potenzialità per il territorio apuano lo dimostra il fatto che mentre le nuove guide stanno facendo la formazione, lunedì mattina, continuano ad arrivare gruppetti di turisti, spesso famiglie con bambini. Come la famiglia Antonini, di Firenze: Claudio, Paola, Andrea e Margherita sono venuti apposta all’orto botanico di Pian della Fioba: "Per fare una bella camminata con mia moglie, che ha fatto un percorso di studi ambientale ed è lei che ciu guida. E’ la prima volta che veniamo: ci sono tanti bei panorami anche per chi non è esperto. E’ tutto molto bello. Lo consiglierei di sicuro agli amici".
Un’esperienza completa, a contatto con la natura e vista privilegiata sulle vette delle Apuane e sul mare, che ogni anno si arricchisce di qualcosa di nuovo e interessante: il laghetto dei tritoni alpestri apuani, l’arnia didattica con le api. E questa estate arriverà per la prima volta anche il bus di linea nei fine settimana.