Il libro sulle arguzie di Gregò . In libreria i racconti di Viti. La Carrara che non c’è più

La casa editrice Sea ha ristampato il volume dello storico locale ’O pi segna segna pi’. Una voce dissacrante del ’900 contro la guerra, il fascismo e la dittatura di Mussolini .

Il libro sulle arguzie di Gregò . In libreria i racconti di Viti. La Carrara che non c’è più

L’editore Luca Galeazzi

Di nuovo in libreria i racconti di Gregò. E’ stato ristamapato da Sea edizioni di Luca Galeazzi “O pi segna segna pi - Vita, morte e apparizioni di Garibaldi Benedetto Vanelli detto Gregò” di Manrico Viti (1928-1991). Viti, nato e vissuto a Carrara, apparteneva a una famiglia ne anarchica e delle idee libertarie egli fu sostenitore per tutta la vita; non partecipò direttamente alla lotta di liberazione, ma ne condivise gli ideali. Oltre a poesie, in lingua e in dialetto, egli fu autore di racconti, di novelle, di testi drammatici; fu saggista prolifico con interventi critici, indagini storiche, ricerche linguistiche; collaborò a giornali e riviste di importanza nazionale; fondò e diresse giornali locali. I frutti di questa multiforme attività non sono reperibili e molti suoi scritti sono ancora inediti. Tale situazione rende difficile formulare un giudizio critico complessivo sulla qualità della produzione letteraria di Manrico Viti. Si può in ogni caso esprimere una valutazione altamente positiva almeno per tre delle sue numerose pubblicazioni. Una è quel bellissimo racconto dal titolo “La lunga Cisa”, che narra con vivacità di colori e realistica rappresentazione le penose vicende delle donne carraresi durante l’ultima guerra. Un’altra è la raccolta di poesie dedicate al tragico periodo della guerra di resistenza, “I chorus e le voci”. Gualtiero Magnani, nella sua prefazione al volumetto, pone l’attenzione sull’“assoluto valore etico e civile delle liriche di Manrico Viti. Il terzo titolo, di nuovo disponibile nelle librerie è “O pi segna segna pi“, nel quale il Viti ricostruisce la vicenda umana di Gregò, la cui voce dissacrante si è levata contro la guerra e il fascismo. Quando, secondo Viti, i pochi antifascisti rimasti a Carrara “se ne stavano zitti con la coda fra le gambe” il “lucido-matto” Gregò continuava a sbeffeggiare ricciani e pocherriani.