
Il 2022 è iniziato con la speranza di poter tornare a una vita “normale” dopo due anni di Covid-19. Noi giovani abbiamo provato tutto sulla nostra pelle, questo periodo ha inciso sulla nostra vita quotidiana costringendoci a rinunciare a molti rapporti sociali. Durante il lockdown volevamo risposte che spiegassero quello che tutt’oggi segna la nostra vita. Ora abbiamo la possibilità di chiarire dei dubbi, ponendo alcune domande al dottor Paolo Giorcelli, psicologo che collabora con la nostra scuola.
Che impatto ha avuto il Covid a livello psicologico?
"Sono aumentati i disturbi d’ansia, problemi d’insicurezza e di controllo. L’isolamento, la paranoia e la mancanza di fiducia".
Come si sarebbe potuto affrontare diversamente il problema?
"Lo spiegherò attraverso una metafora: sprofondare dentro le sabbie mobili, nessuno che ti tenda la mano e soffocare pian piano. E’ la sensazione che tutti abbiamo provato".
Cosa fare per venirne fuori?
"Accettare la situazione, lasciarsi trasportare: allargare il campo di se stessi alla vita, aprirsi agli altri".
Che problemi hanno riscontrato i giovani con il lockdown? "Ci siamo dovuti chiudere in casa e comunicavamo, soprattutto voi giovani, tramite dispositivi digitali. L’insicurezza, insieme al controllo, genera ansia".
Quali danni psicologici lascia il distanziamento sociale?
"E’ diminuita la capacità di comprensione tra persone ed è aumentata l’incompatibilità".
Che influenza avrà questa pandemia nella società futura? "Mi auguro cose buone. Ci può essere una rinascita, se ci muoviamo nella direzione giusta".
Classe 3^D