
Un cane da pastore delle Alpi Apuane
Massa, 12 marzo 2016 - Prende corpo il progetto di riconoscimento del Cane da Pastore delle Alpi Apuane, antica razza di cani da conduzione del bestiame autoctona dell’alta Toscana e della Liguria orientale. Oggi al Museo della Resistenza a Fosdinovo, c’è il raduno del club per gettare le basi per l’ufficializzazione dello standard da parte dell’Ente Nazionale Cinofilia Italiana.
Salvaguardare il Cane da pastore delle Alpi Apuane significa conservare la tradizione agro-pastorale, da sempre supportata dal lavoro di questa razza canina molto diffusa e chiamata con nomi diversi quali “pastore nostrale”, “pastore apuano”, “lupino apuano”, “lupo lunigianese”. Vittorino Meneghetti, presidente dell’Associazione che ha promosso l’iniziativa, ha condotto ricerche storiche sulle origini della razza: il popolo dei Liguri-Apuani praticava la transumanza con l’uso dei cani già dall’età del ferro, 3000 anni fa.
Guerrieri e pastori, i Liguri-Apuani manifestavano una religiosità primitiva. Numerosi reperti raffigurano il dio Silvano, nudo o coperto con una pelle di capra. Al suo fianco si vede sempre un cane che lo guarda: il fedele compagno indispensabile nella pastorizia che ritroviamo nell’antica iconografia ha le stesse fattezze di oggi.
Il Cane da pastore delle Alpi Apuane ha aspetto lupoide, di taglia medio/grande. Il pelo è ruvido al tatto, con sottopelo fitto che lo protegge dalle intemperie. La maggior parte dei soggetti sono pezzati, con un colore “dominante” grigio, sul quale sono inserite macchie piccole o grandi; è abbastanza diffuso il nero. È un cane capace anche di vigilanza e protezione da piccoli predatori e dall’uomo. Se ben socializzato ha indole equilibrata e docile sebbene si noti la diffidenza con gli estranei tipica dei cani pastore. Il temperamento vivace e la facilità di apprendimento lo rendono un cane addestrabile.