REDAZIONE MASSA CARRARA

"Il modello Pontremoli? E’ il più virtuoso d’Italia"

La direttrice del carcere minorile femminile Belrosso incontra il Rotary Club

Il Rotary Club Marina di Massa ha incontrato la nuova direttrice del carcere minorile di Pontremoli. Si tratta della dottoressa Domenica Belrosso, 55 anni e originaria della Calabria ma cresciuta nella città di Genova. "Lavoro per il Ministero della giustizia, dipartimento giustizia minorile e di comunità dal 1991 - ha raccontato - Ho iniziato come educatore penitenziario al carcere minorile Cesare Beccaria di Milano, dove ho svolto anche di recente la funzione di vicedirettore. Per 15 anni sono stata direttore del centro di prima accoglienza per minori in stato di arresto a Milano. Attualmente ricopro l’incarico di responsabile dell’area amministrativo contabile Piemonte e Liguria, oltre ovviamente alla direzione di Pontremoli". Da oltre 5 anni è docente in materie minorili delle scuole di formazione della polizia penitenziaria di Verbania e di Cairo Montenotte. "Sono iscritta nelle liste dei docenti dell’Università Bicocca di Milano - ha aggiunto - Mi piace la letteratura italiana, latina e greca oltre alla musica classica, ma non disdegno e pratico la buona cucina. La “cosa” più bella che ho fatto però rimane mia figlia Irene perché vedo che è una brava persona e questo mi basta". L’istituto penale per minori di Pontremoli è rimasto l’unico istituto femminile di tutto il Nord Italia, dopo la chiusura – circa vent’anni fa – delle sezioni femminili degli IPM di Torino e Milano. "Pontremoli è il punto di arrivo della popolazione femminile sottoposta a misura cautelare o espiazione di condanna definitiva, proveniente dalle regioni settentrionali, in particolare dalle grandi aree metropolitane – ha sottolineato la Belrosso – Uno dei quesiti sul tavolo, legato alla sopravvivenza del “modello Pontremoli”, è proprio questo: ha senso mantenere un istituto di piccole dimensioni in un’area difficilmente raggiungibile e lontana dagli ambienti di vita delle giovani ospiti? Ci sono favorevoli e contrari. Tra i primi prevale l’idea che solo in un istituto con le caratteristiche di Pontremoli si riesca a svolgere un percorso di reinserimento migliore che altrove: i bassi numeri di ospiti, il rapporto con gli operatori, un basso livello di tensione percepita, l’attenzione del territorio rendono il modello Pontremoli un unicum in Italia". Ma c’è anche chi è contrario: "Si sottolineano - ha detto - gli “alti costi” di funzionamento della struttura, in relazione agli esigui numeri delle persone ospitate, ma soprattutto il rischio che l’esperienza “detentiva” rimanga una parentesi isolata nei percorsi di vita delle ospiti. Per tutte, o quasi, Pontremoli è un luogo di passaggio". La dottoressa Belrosso è da sei mesi direttrice dell’istituto minorile femminile di Pontremoli. Concludendo, ha auspicato e caldeggiato una visita all’istituto da parte dei rotariani, apuani, peraltro già coinvolti in più occasioni nella vita di questa istituzione, ricordando l’evento che sarà organizzato al Teatro della Rosa di Pontremoli sulla “Giustizia riparativa”.