Sono state commemorate a Montignoso le vittime civili del bombardamento aereo avvenuto la mattina di Natale del 1944 che causò la morte di 38 persone e grande distruzione nel paese. La cerimonia si è tenuta in piazza Bontempelli-Masino in località Gabbiano, dove nel 2015 fu inaugurata una lapide in memoria di quel tragico giorno.
Alle 8.40 del giorno di Natale del 1944, decollarono da Grosseto otto cacciabombardieri P – 47 D Thunderbolt, nella classica formazione composta da due sezioni di 4 aerei ciascuna, fecero rotta verso nord e alle 9.30 erano sull’obiettivo. Il bersaglio prefissato era costituito da una serie di edifici posti all’interno dell’abitato di Montignoso, definiti nel rapporto, "edifici occupati da truppe tedesche". Scesero come falchi in picchiata dal monte Folgorito, a 1550 piedi, circa 500 metri dal suolo e, sganciarono il loro carico di morte, 16 bombe da demolizione di circa 500 libbre ciascuna.
Caddero tutte nel bersaglio. Inoltre effettuarono una decisa azione di mitragliamento al suolo, sparando circa 34 razzi aria-terra. Gli aviatori, nel loro rapporto, scrissero che c’era una fittissima nebbia al suolo giustificando così quell’attacco che provocò la morte di 38 civili, uomini, donne e bambini, quelli che ancor oggi sono definiti effetti collaterali.
"Continuiamo a promuovere la cultura della Memoria affinché la storia della nostra comunità non venga dimenticata", queste le parole del sindaco Gianni Lorenzetti. Pubblichiamo anche il ricordo di uno dei parenti delle vittime, Matteo Germelli, nipote di Natalina Benassi e Cesarina Braconi, due delle 38 vittime. "Vorrei narrare – scrive in una lettera – quel tragico ricordo tanto da far capire che non si è dimenticato e renderlo testimonianza per i giovani di oggi e quelli che verranno, di quel Natale di Morte del 1944 quando su Montignoso, nella frazione di Piazza in località Gabbiano, quella mattina del 25 dicembre ’44 si senti il rumore degli aerei il crepitio delle mitraglie poi il boato delle bombe che devastarono la località. La gente piangeva e urlando chiamava i propri familiari, tanti mancavano a quel disperato appello. Il cumulo più grande si era formato sopra un fosso tra due terreni. Era un fosso alto circa due metri e ai suoi lati aveva muri di sassi, serviva da passaggio tra Gabbiano e la Borrella. Per molti era un posto di riparo e sicuro e parecchie persone vi si erano rifugiate però ignave che li avrebbero perso la vita. In questo giorno 40 vite di tutte le età se ne sono andate tra cui la Nonna di mia Mamma Natalina di 46 anni e sua figlia Cesarina di 15, che mio nonno ha voluto per amor della sorellina perduta dare lo stesso nome a mia Mamma. Tante volte mio nonno Vittorio mi ha raccontato di quel giorno, di come si è precipitato a Gabbiano con gli altri due fratelli per scavare tra le maceri e cercare di tirar fuori sua mamma e la sorella, ma tutto è stato invano, la crudeltà della guerra le ha uccise e le hanno potute portare solo in spalla al cimitero di S. Eustachio. Una lapide in ricordo di questo ’incivile Natale 1944’ è posta in località Gabbiano dove viene fatto un picchetto nella ricorrenza di ogni anno. Ho voluto rendere pubblico con un ricordo tratto dal libro scritto dal mio pro zio Piero Braconi in omaggio a questi nostri concittadini civili che anche loro hanno pagato il caro prezzo della vita per renderci liberi. Grazie".
Ecco tutti i nomi delle vittime. Natalina Benassi, Cesarina Braconi, Martina Leonardi, Carlotta Del Giudice, Giuliano Bruni, Santuccio Del giudice, Alessandra Del Giudice, Azelio Petracci, Maria Rosa Petracci, Vincenzo Guidi, Lino Guidi, Piero Guidi, Adriano Bertagna, Claudio Bertagna, Martina Bertagna, Adriana Bertagna, Rosa Bertagna, Pietro Antoni, Maria Antoni, Ida Iride Morsetti, Assunta Gianfranceschi, Natalina Gianfranceschi, Maria Ferrari, Marcella Francesconi, Armi Francesconi, Alberto Gianfranceschi, Eugenio Lenzetti, Pietro Lenzetti, Maria Lenzetti, Rosa Pucciarelli, Edvige Pucciarelli, Abramo Tarabella, Carmelinda Tenerini, Giovanni Orlandi, Rosa Benassi, Luigi Pietro Ghio, Valeria Micheli, Maria Antonietta Podestà, Sofia Bicchieri, Angela Raffaelli.