REDAZIONE MASSA CARRARA

"Il nuovo porto? Il colpo finale alla spiaggia"

I Paladini Apuoversiliesi contestano il progetto del Piano regolatore. "E’ un gigante che darà una forte accelerazione all’erosione"

"Meno male che doveva essere un progetto ’piccolo’, non invasivo, e che non dovrebbe portare erosione. In realtà il porto ideato è un gigante. Non c’è un ingrandimento del piazzale Città di Massa ma in compenso da questo parte una nuova banchina speculare all’esistente e delle medesime dimensioni. C’è il prolungamento della diga foranea almeno di 450 metri. Poi opere interne come un nuovo piazzale e la banchina per le navi da crociera. Siamo preoccupati, l’opera nel suo insieme oitrebbe far accelerare di molto il fenomeno erosivo". Sono parole dei Paladini Apuoversiliesi, presenti a Carrara all’incontro organizzato da Articolo Uno dove l’Autorità Portuale ha illustrato la proposta del nuovo piano regolatore.

"Sì, c’eravamo – afferma la presidente dei Paladini, Orietta Colacicco – e abbiamo potuto vedere il progetto del Piano regolatore del porto e le opere del water-front. In precedenza, nonostante le nostre richieste, anche tramite l’avvocato Anna Schiaffino, segretaria dell’associazione, non ci avevamo mai dato risposte esaurienti. Ma durante l’incontro di ora sono state proiettate immagini ed eccolo qui il progetto. Certo, non va al di là del Carrione, e ci mancherebbe, con tutto quello che è successo nel 2014 con l’alluvione, ma si tratta di una grande opera".

Il rischio di un’altra accelerazione all’erosione della spiaggia di Marina di Massa per i Paladini è altissimo. Del resto tutti sanno che l’erosione è cominciata con la realizzazione del porto tra gli anni Venti e Trenta ed ha avuto una escalation in seguito, tra gli anni Sessanta e Settanta, quando il porto è stato ampliato. Già ora la situazione è insostenibile per il litorale massese, che attende da tanti anni interventi strutturali per... salvare il salvabile e riavere la spiaggia; è facile prevedere un peggioramento delle cose in presenza di ulteriori interventi al porto. "Durante la riunione – continua Colacicco – il presidente Mario Sommariva ha rassicurato i balneari dicendo che hanno fatto studi, che le opere non porteranno erosione. Bene, visto anche che si insiste sulla necessità di accelerare per l’approvazione al di fuori del lento consueto iter, chiediamo di rendere subito trasparenti questi studi, sempre che siano finiti. Se li rendono disponibili provvediamo a farli controllare da esperti. Perché anche proprio da questi studi dipende l’approvazione del Piano regolatore del porto. Poi c’è il pennello che rende insonni le notti di chi a Marina di Carrara teme un’altra esondazione. Fa parte del lotto 1 del progetto del water-front. Sommariva dice che senza ampliamento il porto muore, c’è da chiedersi come mai: abbiamo sempre letto che i traffici erano aumentati".

A proposito di economia, i Paladini Apuoversiliesi ricordano che c’è anche, o forse sarebbe neglio dire soprattutto, l’economia del mare basata sul turismo. "Nelle ultime due stagioni di pandemia il turismo in qualche modo ha resistito. Ma il futuro può essere compromesso dall’attuale erosione, figuriamoci da un’altra accelerazione. Un’economia che coinvolge alberghi, ristoranti, stabilimenti balneari, camping, commercianti e tutto l’indotto di artigiani, imprese di servizio: un esercito di almeno 15mila persone da Carrara a Viareggio".

"L’erosione già galoppa – conclude Colacicco – la spiaggia a Marina di Massa è quasi un ricordo. il tanto atteso ripascimento a Poveromo è fermo per problemi burocratici, il ripascimento ’one shot’ da 500mila euro di quest’estate ha prodotto qualcosa li per lì, poi è stato risucchiato dalla prima mareggiata. Non si può lavorare su un tema così complesso solo in extremis, perché tutta la costa è in extremis da anni. Non è che siamo preoccupati solo noi. Sono preoccupati tutti gli interessati e alcuni sindaci. Visto che il presidente Sommariva parla sempre di sostenibilità, proprio in tema di sostenibilità bisogna bilanciare l’economia del porto versus tutta l’economia del mare, che dal suo ampliamento può essere ulteriormente compromessa. Senza dimenticare che il danno ambientale – già fatto – sarà irrecuperabile. I Paladini Apuoversiliesi su questo punto si battono da 22 anni e andranno avanti con determinazione e le modalità che usciranno dall’assemblea che si terrà entro la fine dell’anno".

Luca Cecconi