
Il Gramsci caffè al centro di polemiche
Nervi tesi in commissione Commercio sul bando per la gestione del Gramsci Caffè e dei bar di Mudac e Fossacava. Durante la seduta, presieduta da Luca Vinchesi e in cui erano presenti gli assessori Lara Benfatto e Carlo Orlandi, il consigliere Simone Caffaz ha abbandonato per protesta. Nelle intenzioni del Comune, il nuovo bando sarà unico per le tre realtà. "Abbiamo pensato all’opportunità di unire la gestione di più realtà – spiega Benfatto – per valorizzare quelle aree". Il tema era stato affrontato da Caffaz con un post su Facebook del 17 febbraio in cui veniva anticipata la possibile struttura del bando. "Ci siamo rivolti al mago Otelma che ha visto un politico ‘democratico’ - scriveva Caffaz - in pressione sugli uffici affinché nella gara, oltre al chioschetto, ci finissero anche bar di Fossacava e caffetteria del museo. Asl sembrerebbe voler autorizzare solo la vendita al banco del chioschetto per assenza di requisiti igienico sanitari, senza tavolini su suolo pubblico. Di qui il minor interesse dei futuri vincitori e quindi, per fare ‘ciccia’, il suggerimento del politico ‘democratico’, di abbinare il chioschetto alle altre due strutture. Se il bando riguarderà le tre strutture, a vincerlo sarà il ‘suggeritore’ il cui nome abbiamo scritto in busta".
Durante l’illustrazione c’è stato quindi l’abbandono del consigliere, a seguito della sua domanda se la scelta del bando fosse stata tecnica o politica. "Le caratteristiche sono quelle annunciate un mese fa - spiega Caffaz - e mi sono alzato dopo aver ricevuto la risposta che si tratta di scelta politica. Ho aggiunto che dell’argomento avrei potuto parlare con un Procuratore della Repubblica ma non in una, a questo punto, inutile commissione". Sulla questione è poi tornata l’assessore Benfatto, che ha rivendicato la regolarità dell’iter del documento. "Abbiamo convocato la commissione su richiesta del consigliere Caffaz - precisa Benfatto - per illustrare la nostra idea del bando che, ribadisco, è trasparente".