FRANCESCO SCOLARO
Cronaca

Il polo d’eccellenza di ‘Sanlorenzo’. Altri 20 milioni nell’area ex Dalmine

Viaggio nello stabilimento della società che è il più grande d’Europa per la produzione di semilavorati

Il polo d’eccellenza di ‘Sanlorenzo’. Altri 20 milioni nell’area ex Dalmine

Il polo d’eccellenza di ‘Sanlorenzo’. Altri 20 milioni nell’area ex Dalmine

I numeri non mentono: Sanlorenzo è una realtà che continua a crescere a vista d’occhio nell’area industriale apuana, con enormi investimenti che hanno riguardato il comparto ex Dalmine. Negli ultimi sei anni i volumi produttivi sono raddoppiati, maestranze dirette e indotto sono cresciuti anche durante la fase pandemica e ora, superata l’emergenza, sembrano pronti a indirizzarsi verso uno sviluppo incrementale. E là dove non arrivano i numeri bastano gli occhi per guardare. I cantieri Sanlorenzo sono una ‘cittadella’ nell’area ex Dalmine. Impossibile non notare sin dall’uscita dell’autostrada il vecchio serbatoio dell’acqua un tempo della Fipa, acquisito proprio da Sanlorenzo. L’impatto poi è immediato quando da via degli Oliveti si svolta a destra, in direzione Carrara, subito dopo il complesso Olidor lungo quello che è un prolungamento di via Dorsale. Superato il lotto dove dovrebbe sorgere il futuro capannone della Sogegross, si arriva alla rotatoria che fa da spartiacque fra i siti produttivi di Sanlorenzo.

Un via vai continuo di maestranze perché qui il lavoro non manca, anzi. Ad affiancarci nel viaggio è Giacomo Paiotti, direttore dello stabilimento di Massa. A destra i capannoni dell’ex Barsanti Macchine, comprati all’asta un paio di anni fa, una spesa da oltre 11 milioni di euro solo per l’acquisto. I capannoni sono stati poi rimessi a nuovo, con un ulteriore importante investimento che è servito, giusto per fare un esempio, ad adeguare le porte d’accesso dei capannoni per poter far passare le scocche degli yacht. All’interno dello stabilimento vengono realizzati i semilavorati costituenti le scocche degli yacht in materiale composito per tutta la Business Unit Yacht. Le stesse, una volta completate, sono trasferite ai siti di Ameglia e Viareggio per le fasi di allestimento interno ed esterno. Assieme al complesso ex Barsanti Macchine, Sanlorenzo ha anche acquisito gli uffici amministrativi che si trovano all’ingresso lato Carrara dell’Olidor. Poi a sinistra della rotatoria la portineria che dà accesso al primo vero insediamento Sanlorenzo nell’area ex Dalmine, i cantieri ex Fipa: capannoni lunghissimi dove si susseguono uno dopo l’altro scafi e tughe in fase di lavorazione.

Se i dipendenti diretti di Sanlorenzo a Massa sono una cinquantina, grande spazio viene dato all’indotto, composto da circa 600 lavoratori. Lo stabilimento di Massa è il più grande stabilimento d’Europa per la produzione di semilavorati in materiale di composito in ambito nautico, ovvero le ‘scocche’ di scafo, coperta e sovrastruttura che costituiscono le parti strutturali dello yacht. E non è finita, come spiega Paiotti. Sanlorenzo ha acquisito un altro lotto produttivo, ad oggi in fase di ristrutturazione, che dovrebbe diventare operativo fra alcune settimane. In tutto gli investimenti su Massa oggi ammontano a circa 30 milioni di euro, tra acquisto delle infrastrutture, ricerca e sviluppo e attrezzature per un totale di 37.000 metri quadrati coperti di superficie e per il futuro si prevedono ulteriori investimenti per circa 20 milioni per efficientamento manifatturiero, energetico e tecnologico.