Vari sono i generi musicali che viaggiano sui telefonini dei ragazzi della nostra età. Alcuni vantano una tradizione abbastanza lunga, altri sono apparsi più di recente sulla scena, spopolando tra la cosiddetta “Generazione Z“. Dagli anni Cinquanta ad oggi abbiamo il POP, valido per ogni età e diffuso alla radio: musica ‘popolare’, dalle melodie orecchiabili, per un consumo di massa. Dal pioneristico Rock’roll di Elvis Presley si poi sviluppa il Rock, genere della “popular music“ nato e cresciuto negli Stati Uniti e nel Regno Unito, con sonorità caratterizzate dall’utilizzo degli strumenti elettrici.
Gli anni Settanta (e le comunità afroamericane residenti a New York) segnano la nascita del Rap, ovvero “Rhythm and poetry,“ con testi ‘parlati’ sostenuti da basi musicali molto ritmate. Un sottogenere (se così si può definire) della musica Rap è il Trap che, sviluppatosi negli anni Novanta sempre negli Stati Uniti, esprime la sofferenza e le difficoltà della vita degli ambienti degradati e malfamati attraverso testi cupi e piuttosto aggressivi, scanditi da una musica elettronica. Influenzato dalla musica jazz e gospel, arriva il contemporary R’B con la voce di Mariah Carey, dai brani decisamente orecchiabili, ballabili, accompagnati da sax e chitarra elettrica. Infine molto amati sono i BTS, la cui musica rientra nel Kpop, ovvero il “Pop coreano“, sorto negli anni Novanta e caratterizzato dall’ibridazione di stili diversi.