Il porto finisce sotto ’processo’. I balneari contro l’ampliamento: "L’erosione si aggraverà"

Itala Tenerani fa il punto sui disagi che la costa sta vivendo, tra mareggiate e interventi spot "Siamo molto preoccupati per il progetto. I problemi mai affrontati con una regia comune".

Il porto finisce sotto ’processo’. I balneari contro l’ampliamento: "L’erosione si aggraverà"

Il porto finisce sotto ’processo’. I balneari contro l’ampliamento: "L’erosione si aggraverà"

Porto, erosione, milioni di euro buttati nel tentativo di salvare la costa massese. Poi le forti mareggiate degli ultimi mesi ancora una volta hanno fatto emergere la fragilità di una costa in bilico tra sopravvivenza e deriva. Così, dopo il sindaco di Massa Persiani e le associazioni ambientalisti, i balneari del Consorzio di Massa esprimono la loro approvazione su quanto affermato da sindaco e associazioni ambientaliste. "Da diversi anni – dichiara Itala Tenerani – sosteniamo che per iniziare a imbastire una strategia contro l’erosione servano sostanzialmente due cose: una regia unica, ovvero una squadra che analizzi il problema nella sua interezza, e un progetto che riguardi l’intera costa perchè è ormai evidente che gli interventi a spot non sono sufficienti a frenare sensibilmente il fenomeno erosivo".

Totale accordo del Consorzio con le associazioni ambientaliste: "apprezzamento e appoggio all’approccio proposto, ovvero di partire studiando le cause del fenomeno e di conseguenza fornire risposte e soluzioni". "In diverse occasioni – continua Tenerani – abbiamo sottolineato il nostro disappunto su progetti che si limitano ad intervenire su singoli tratti di costa (e spesso non sono in relazione fra loro) e che sembrano avere più lo scopo di tamponare problemi locali senza una portata di soluzione globale del problema della costa. Le mareggiate degli ultimi mesi hanno tragicamente evidenziato ed aggravato la già difficile situazione. Una situazione che ci ha spinto ad interagire con l’amministrazione comunale, iniziando un percorso per costruire una regia che abbia una visione più ampia del problema attraverso un tavolo permanente sul tema che magari, come suggerito dalle associazioni ambientaliste, riunisca tutte le parti in causa e lavori su un progetto globale di difesa della costa apuana".

Al tema dell’erosione si lega il progetto di ampliamento del porto. Apprezzata dal Consorzio la presa di posizione del sindaco che ha evidenziato come "il nuovo porto rischi di mettere in ginocchio forse per sempre l’economia balneare massese". "Il porto ha innescato i problemi erosivi della costa massese che durano da un secolo e ai quali nessuno ha mai trovato soluzioni – sottolinea Itala Tenerani –. La nostra preoccupazione riguarda proprio il progetto di ampliamento su una costa che vive una situazione di precarietà strutturale, senza certezze sulle relative conseguenze che comporterebbe".

Se si difende la costa e quindi la sabbia, si difende il settore turistico balneare da sempre parte importante del sistema economico di Massa. In cento anni di erosione sono stati molteplici i tipi di interventi fatti per tentare di tamponare la situazione: scogliere, soffolte, mini isole, palificazioni in legno, palificazioni in ferro, geotubi, ripascimenti. Tutti interventi pagati dalla collettività e non risolutivi. Ad ogni opera rigida posta in mare dall’uomo l’erosione si è spostata a levante e oggi Ronchi e Poveromo rischiano di veder sparire quei pochi metri di spiaggia rimasta.

Laura Sacchetti