REDAZIONE MASSA CARRARA

"Il porto va ripensato e non ampliato"

I Paladini Apuoversiliesi attaccano la sindaca Arrighi: "Il Piano regolatore va fermato, non è una ’razionalizzazione’"

Ecco cosa prevede il. Piano regolatore portuale. Le parti segnate di rosso sono quelle nuove

Ecco cosa prevede il. Piano regolatore portuale. Le parti segnate di rosso sono quelle nuove

No all’ampliamento del porto di Carrara. Perchè di questo si tratta quando parliamo del nuovo Piano regolatore portuale e non, come sostiene la sindaca Arrighi, di una “razionalizzazione“ o una “diversa organizzazione interna”. Il Piano prevede 50mila metri quadrati di lavori, una nuova banchina, l’allargamento di un’altra, il raddoppio del piazzale Città di Massa, un pennello al Carrione, dove c’è un rischio idrogeologico elevatissimo, e il prolungamento della digaforanea, cioè il molo di sopraflutto, per 450 metri, l’opera più rischiosa.

A tornare all’attacco sono i Paladini Apuoversiliesi, a nome anche dei tanti che hanno a cuore la spiaggia e le attività economiche di Marina di Massa e della Versilia. I Paladini, per voce della loro presidente Orietta Colacicco, chiedono di ripensare il progetto di ampliamento del porto di Carrara anche alla luce del disastro navale della Guang Rong. Sulla stessa lunghezza d’onda c’è anche il sindaco di Forte dei Marmi, Bruno Murzi.

"Fa specie – dice Colacicco – che la voce del sindaco di Carrara Serena Arrighi si sia sentita con così tanto ritardo rispetto all’incidente della Guang Rong e solamente dopo l’uscita del sindaco di Forte. La posizione di Murzi richiama la necessità di fermarsi a pensare, pesare e decidere per il meglio circa il futuro dell’area apuoversiliese. Che il porto di Carrara abbia già causato danni ingenti a tutta la costa producendo erosione è risaputo e lo hanno confermato l’onorevole Barabotti e il consigliere regionale Bugliani nel recente talk show di Noi Tv sull’incidente della nave. Non si può continuare a dire, come fa la sindaca Arrighi, che non ci sarà ampliamento del porto. Basta chiedersi anche il motivo delle lunghe procedure di Vas (Valutazione ambientale strategica) del ministero dell’Ambiente, che pongono numerose condizioni e raccomandazioni proprio sull’erosione, sui motivi perché tarda ad arrivare il parere del Consiglio dei lavori pubblici. Occorre ricordare che sono stati persi almeno 150 metri di spiaggia? Che il fenomeno non si ferma e che il mare in certi punti arriva in strada? Nel Piano c’è una carenza di dati, e quelli presenti sono vecchi e inattuali, e in assenza di questi bisogna adottare la massima prudenza sulle decisioni proprio per il rischio erosione e per la sicurezza. Così com’è stato progettato e proposto questo Piano regolatore portuale non si può e non si deve fare".

I Paladini ribadiscono la loro proposta, fatta nel 2018. "L’incidente della nave deve portare a una riflessione seria e a un ripensamento. La nostra proposta era ed è quella di trasformare un piccolo porto commerciale con (poco) spazio per il turistico, com’è ora il porto di Carrara, in un bel porto turistico con uno spazio per il commerciale. Il porto di Carrara diverrebbe una grande marina, come quelle che ci sono in Francia, portando benefici alla nautica e un rilancio per tutta l’area apuoversiliese e certamente nuovo lavoro".