Onorificenza Pontificia per Riccardo Boggi, insignito Cavaliere dell’Ordine Equestre di San Gregorio Magno. Un conferimento che riporta la data romana della Santa Sede del novembre scorso e che attendeva solo l’occasione giusta per la consegna. E’ stato il vicario generale della diocesi don Marino Navalesi, a organizzare un incontro a sorpresa nella Sala capitolare del Museo di San Caprasio. Il prestigioso riconoscimento a Boggi, direttore del Museo di San Caprasio, già dirigente alla cultura del Comune di Aulla, viene attribuito a religiosi e laici per il loro servizio alla Chiesa, per impieghi straordinari in supporto alla Santa Sede e per il loro buon esempio presso le comunità e nel paese. A consegnare la pergamena è stato il vescovo Mario Vaccari dopo che il direttore dell’Ufficio diocesasno per i beni culturali, don Emanuele Borserini, ne ha dato una suggestiva lettura del testo in latino. "Della diocesi non abbiamo altri siti che uniscono insieme la Chiesa, l’utilizzo della Chiesa ed un Museo vivo. Ti sono grato – ha detto il vescovo - perché so quanto ti sei speso per questa realizzazione. Alla mia prima visita tu mi hai accolto qui, mi hai spiegato il complesso iter ed ho capito quanto tu ti sia speso: però ce l’hai fatta". Don Marino ha poi ricordato l’incipit del gran lavoro nato da un’intuizione coraggiosa condivisa proprio con Boggi e che ha condotto vent’anni fa al ritrovamento delle reliquie di San Caprasio, durante gli scavi archeologici del 2003, fino all’edificazione del Museo. "Conosco Riccardo Boggi da molto tempo – ha dichiarato il Sindaco Roberto Valettini – e la mia stima per lui nasce da lontano. Del suo corsus honorum ho apprezzato subito l’amore per la ricerca, la disponibilità e l’intelligenza: il fatto che oggi vi sia questo importante riconoscimento è effettivamente il coronamento dei meriti che ha saputo nel tempo guadagnare. Alla nostra città di Aulla ha dato davvero tanto in termini culturali, professionali ed umani, di ospitalità ed accoglienza. E la città di Aulla, a sua volta, gli deve molta gratitudine". Commosso, ha poi preso la parola Boggi: "Quella malattia lì, del sasso, ce l’ho sempre avuta da quando a vent’anni ho trovato una statua stele: da allora non mi è più passata. – ha dichiarato con usuale ironia e non senza commozione - Vorrei dedicare questo riconoscimento a tante persone, perché non si fa niente da soli. Bisogna esser un po’ matti per fare tutto questo e lo si è costruito inseguendo una follia". Ha poi concluso ricordando anche il lavoro con Gli Amici di San Caprasio e i tanti volontari impegnati nell’apertura del Museo, nell’accoglienza dei pellegrini e nelle serate culturali che lo scorso anno hanno registrato 1200 presenze. "Spero di lasciare qualcosa ad Aulla perché questa città mi ha dato tanti amici e ad ognuno di loro io devo molto. Grazie Vescovo, mi ha fatto un grande regalo". Michela Carlotti
CronacaIl prestigioso riconoscimento. Onorificenza Pontificia a Boggi: "Un risultato raggiunto insieme"