Il progetto apuano. Corsi di primo soccorso per i neo patentati . Presto sarà legge

L’idea del cardiologo Costantino sostenuta dal deputato Amorese. L’emendamento è stato inserito nel nuovo codice della strada. La formazione di Blsd è prevista anche per chi rinnova il documento.

Il progetto apuano. Corsi di primo soccorso per i neo patentati . Presto sarà legge

L’idea del cardiologo Costantino sostenuta dal deputato Amorese. L’emendamento è stato inserito nel nuovo codice della strada. La formazione di Blsd è prevista anche per chi rinnova il documento.

di Laura Sacchetti

Sarà presto legge ’Amorese’ l’emendamento inserito nel nuovo codice della strada per cui sarà obbligatorio per i neopatentati e per chi deve rinnovare la patente di guida fare il corso di Blsd, ossia imparare le manovre di primo soccorso da mettere in atto in caso di arresto cardiaco e saper utilizzare il defibrillatore. Questa proposta di legge è stata mossa grazie all’idea, all’impegno e alla tenacia del dottor Fabio Costantino, medico apuano e cardiologo presso l’Asl Toscana Nord Ovest, un vanto per la nostra terra. "Mi sono sempre interessato di urgenza ed emergenza – racconta il dottor Costantino –. Ho lavorato per anni a Roma in uno dei Pronto Soccorsi con il più alto accesso per infarto, cioè Tor Vergata. Sono sempre stato sensibile alla tematica e purtroppo ho sempre visto che molte persone non riuscivano a salvarsi perchè non arrivavano in tempo. L’idea è nata quasi per caso. Un giorno mentre ero in macchina fermo in coda davanti ad una scuola guida c’erano due ragazzi che stavano litigando animatamente. E’ uscito l’istruttore dell’autoscuola dicendo: ’Basta! Altrimenti è capace che vi viene un arresto cardiaco e mi tocca rianimarvi!’. Eureka! Ho pensato. Perchè non rendere obbligatorio il corso di Blsd a chi deve prendere la patente? L’idea è nata quindi per caso. Il progetto mi ha subito entusiasmato e parlandone con il dottor Carlo Manfredi, presidente dell’ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Massa-Carrara, capii che poteva essere rivoluzionario. Dovevo strutturare il progetto nella sua interezza. A luglio del 2021 quindi era già pronto". Il percorso però sarebbe stato ancora lungo. "Devo molto anche al mio maestro, il professor Franco Romeo (che è stato anche presidente della società italiana di Cardiologia) – prosegue Costantino –. Lo incontrai per avere un suo parere nel novembre 2022. Mi disse che il progetto era geniale e di continuare fino in fondo per il bene dell’Italia e di tutti noi. Parole che per me sono state fondamentali per non demoralizzarmi. Il professore ci ha lasciati quest’anno ma sono convinto che sarebbe orgoglioso. Mi disse che a questo punto la palla sarebbe dovuta passare alla parte politica, senza la quale non si poteva attuare. Devo un grazie poi anche a Marco Pedroni, istruttore dell’IRC che mi ha formato dal punto di vista laico su come deve essere gestita la formazione per il cittadino e che ha sempre insistito sulla manutenzione dei defibrillatori".

Rimaneva quindi di coinvolgere la politica per arginare le morti per arresto cardiaco, ed è qui che è entrato in gioco l’onorevole massese Alessandro Amorese. "In un primo momento sembrava titubante – spiega Costantino –, ma poi ha capito subito l’importanza e la bontà del progetto e di questo lo ringrazio. Quando si parla di arresto cardiaco il tempo è vita, perchè ogni minuto che passa diminuisce del 10% la probabilità di sopravvivenza. C’è anche poi un problema di disabilità, non solo di morte. Qualora si riuscisse a salvare la persona in arresto, c’è da sperare che non abbia subito danni cerebrali gravi. Come disse Alexis Carrel, premio Nobel per la medicina nel 1912, "La qualità della vita è più importante della vita stessa". Avere una persona che ha una disabilità permanente è un costo per la società e una tragedia umana non da poco. Questo progetto ha lo scopo, sul piano umano, di diminuire le morti, e sul piano economico di ridurre i costi della sanità".