
Il re delle scenografie fa 90 anni Omaggio della città a "Pè" Cuturi
di Angela Maria Fruzzetti
Giuseppe Cuturi (Pè de Cuturi): una vita per il teatro. Figlio d’arte, autodidatta delle scienze della scenografia, da giovanissimo s’innamora del teatro e diventa macchinista teatrale. Il teatro lo ha in testa, smonta, rimonta, crea scenografie strabilianti. E’ lui l’artefice dello spettacolo, di quel mondo straordinario dentro cui si muovono gli attori. Siamo andati a trovarlo nella sua abitazione, in via Sciesa, insieme all’attore e scrittore Fabio Cristiani. Domani, 15 febbraio, Peppe festeggia il 90esimo compleanno e le compagnie si sono mosse per dedicargli una bella festa. Come festeggerà questi 90 anni? "Un bel traguardo, veramente non ci credevo. Non so nulla. So che stanno organizzando e che mi aspettano alle stanze del teatro Guglielmi".
Figlio di Andrea, capo macchinista montatore di scene di Cesco Baseggio, capo comico famoso negli anni Trenta-Quaranta, racconta di quel padre invalido di guerra non più idoneo al teatro. E che trasmette a Beppe la sua passione: "Ero un ragazzino. Ricordo che si recuperavano chiodi che raddrizzavo con il martello. In seguito, negli anni Cinquanta il teatro andò in crisi, non giravano più soldi e così ho dovuto cercare lavoro in uno stabilimento. La passione per il teatro, però, non l’ho mai abbandonata, aderendo a gruppo filodrammatici di periferia". Siamo nel Settanta e il teatro torna: c’è bisogno di macchinisti. "Giulio Cordoni, primo direttore del Guglielmi, mi chiamò: "Pè, te la sentiresti di tornare in teatro?" "E com’ a facce?! A lavore!". Le telefonate proseguirono e con intesa sul lavoro, sceglievo il riposo settimanale quando sapevo che c’era lo spettacolo. E tornai a teatro con livello professionistico". Nel 1965 nasce il Teatro città di Massa con Giovanni Iannello, grande commediografo. "Cominciammo a fare attività a ritmo continuo. Gli attori erano Edilio Bellè, Alberto Andreani, Amelia Orrico, Armanda Bocci, Francesco Bigini, Anna Magnani (de Massa), poi c’ero io come tecnico".
Una bella carriera appresa da tanti maestri con più esperienze. E i successi non mancano: "E’ arrivato Viareggio con il Carnevale al Politeama, toccasana della mia esperienza tecnica. E rammento scenografie toccanti: la commedia di Bellugi "Gente del Ponto" dove ho ricostruito dal piazzale della chiesa alla fontana. Nella commedia "Due massesi in vacanza a Castigliocello" del 2008, l’ultima che ho fatto, ho avuto la soddisfazione di essere fermato da gente che s’intende di teatro e mi ha detto "Pè, tu te sen superato!" Emozione anche per "Amori e chiacchiere" ai Quercioli della Giuliana Andreazzoli del 1997 con ambienti familiari, "Bagno Medusa" di Fabio Cristiani, riproducendo un perfetto bagno anni Sessanta. E poi le collaborazioni con Il giardino delle Parole e l’Armata Brancaleone. Arrivano anche le soddisfazioni con i professionisti Lavia e Battistini, in giro per l’Italia con altre compagnie e 15 anni al Festival della Versiliana. Meravigliose scenografie tra cui i festeggiamenti del centenario dell’apertura del teatro Guglielmi.
Insomma, cosa lascia "Pè de Cuturi? Ha passato il testimone a qualche allievo? "Manca il Cuturi degli anni Duemila – interviene Fabio Cristiani - . Non c’è più chi svolge il lavoro che svolgeva Beppe negli anni di gloria. E’ mancato il passaggio". E da quel primo spettacolo visto al Guglielmi nel 1943, rivolto ai soldati, con umiltà e professionalità Beppe ha mantenuto fede a quella grande passione che oggi ci dona. Appuntamento domani, alle ore 18, alle Stanze del Teatro Guglielmi, per il conferimento di un riconoscimento alla carriera, iniziativa promossa dall’associazione Teatro Città di Massa in collaborazione con l’assessorato alla cultura del Comune di Massa.