GIANNI LORENZETTI*
Cronaca

Il ricordo di Lorenzetti: "Con Narciso se ne va un pezzo della mia storia"

"Piango l’amico, il maestro, il fratello maggiore"

Oggi è un giorno triste, di quelli che lasciano un vuoto difficile da colmare. Narciso se n’è andato, e con lui se ne va un pezzo della mia storia, un pezzo di Montignoso, un pezzo di tutti noi. Non so neanche da dove iniziare perché raccontarti, Narciso, è raccontare un’infinità di cose. Sei stato il mio amico, la mia guida, il mentore che mi ha insegnato tanto, il punto di riferimento a cui guardavo nei momenti di incertezza. Eri uno di quelli che non parlava mai a caso, che con uno sguardo diceva più di mille parole, che sapeva leggere tra le righe delle situazioni e delle persone con una lucidità impressionante. Con te non c’erano fronzoli, solo verità, anche quando faceva male. Ma prima ancora di essere un politico di straordinaria intelligenza, prima di essere un amministratore capace e lungimirante, tu eri un medico. Il nostro medico. Il medico di famiglia di intere generazioni. Quante persone hai curato, ascoltato, confortato… quante volte hai preso per mano qualcuno e lo hai accompagnato fuori dalla paura, dal dolore, dalla malattia. Per tanti non eri solo un dottore, eri una certezza, un porto sicuro. Entrare nel tuo studio significava sentirsi a casa, al sicuro. Perché tu non curavi solo i corpi, curavi le persone, con quella passione, con quell’amore per il tuo lavoro che ti ha reso speciale. E adesso? Adesso resta un silenzio assordante, resta questo nodo alla gola che non va via. Mi sembra impossibile pensare di non sentirti più, di non poter più confrontarmi con te, di non poter più ridere insieme delle piccole e grandi follie della vita. Mancherai a tutti, Narciso, ma a me mancherai nel profondo. Mancheranno i tuoi consigli, il tuo modo di vedere le cose, la tua amicizia sincera. Mancherà quel modo tuo, unico, di esserci sempre, senza clamore, ma con una forza incredibile. Oggi piango l’amico, il maestro, il fratello maggiore che la vita mi aveva regalato. Ti porterò sempre con me, in ogni scelta, in ogni battaglia, in ogni momento in cui mi chiederò “cosa direbbe Narciso?”. E so che la risposta, in qualche modo, arriverà sempre. Ciao Narciso, grazie di tutto. Ti voglio bene.

* Sindaco di Montignoso