
Il questore Santi Allegra, 63 anni
Il questore Santi Allegra saluta la provincia apuana e la polizia di Stato. A fine mese, com’è noto, andrà in pensione. Era arrivato alla questura di Massa Carrara il 1 giugno 2023. "Nell’accingermi a lasciare la questura di Massa Carrara – afferma in una lettera rivolta a tutta la cittadinanza – rivolgo un sentito e personale saluto di commiato a quanti, parlamentari, autorità civili, militari e religiose della provincia apuana, esponenti dell’ordine giudiziario, appartenenti alle altre forze di polizia, polizie locali, esponenti del mondo della cultura, del lavoro e della scuola, appartenenti ad associazioni, enti e ordini professionali, organi di informazione nonché semplici cittadini, hanno avuto rapporti di collaborazione con lo scrivente e con la polizia di Stato. Non di rado, a questi rapporti si è aggiunto un sentimento di amicizia che, sono certo, continuerà nel futuro".
"I quasi due anni trascorsi in questa magnifica provincia apuana, ricca di potenzialità per l’ambiente, le importanti attività produttive e il turismo – continua Santi Allegra – hanno consentito di rinsaldare solide intese istituzionali e ciò ha rappresentato la base per attuare un valido sistema di sicurezza, fondato non solo sull’apporto delle forze di polizia, sotto la guida illuminata dell’autorità prefettizia, ma anche sul contributo di tutti coloro che, operando nello stesso contesto territoriale, si impegnano nei settori di pertinenza a favore dei cittadini, per migliorare la qualità della vita e per il progresso della società civile, concretizzando in tal modo il principio della sicurezza partecipata".
"Fin dal mio arrivo – conclude il questore – mi sono avvicinato alla comunità apuana con profondo rispetto per le tradizioni e i valori di cui è portatrice, raccomandando a tutto il personale di svolgere il compito che l’ordinamento ci affida di tutori della legalità con quella che io chiamo ’attenzione al cittadino’, mantenendo cioè sempre un senso di umanità e nel rispetto della dignità delle persone, anche di coloro che hanno infranto le norme, in modo che la nostra uniforme non sia percepita solo come simbolo di forza, ma anche di conforto, per creare un senso di vicinanza che per me racchiude l’essenza della nostra ’mission’. Nel ringraziare tutti per la disponibilità professionale e umana dimostratami nel corso di questa magnifica e proficua avventura, rinnovo leali e sinceri sentimenti di amicizia e riconoscenza che mi legheranno a questa terra e ai suoi interlocutori per sempre".