DANIELE ROSI
Cronaca

Il sogno di Codega. Una nuova sedia per le paralimpiadi. La sfida di Los Angeles

L’atleta si sta preparando con l’intento di far parte della Nazionale azzurra "Pazienza e determinazione non mi mancano per raggiungere l’obiettivo. Avevo bisogno di uno sport che mi desse nuovi stimoli, l’atletica".

Il sogno di Codega. Una nuova sedia per le  paralimpiadi. La sfida di Los Angeles

L’atleta si sta preparando con l’intento di far parte della Nazionale azzurra "Pazienza e determinazione non mi mancano per raggiungere l’obiettivo. Avevo bisogno di uno sport che mi desse nuovi stimoli, l’atletica".

Inseguire un sogno oltreoceano, con la voglia e la grinta che da sempre lo contraddistinguono, come uomo e come atleta. Questa volta il sogno si chiama Los Angeles e l’obiettivo è entrare a far parte della Nazionale che disputerà i giochi paralimpici nell’estate del 2028. Questo la nuova scommessa sportiva di Nicola Codega, che punta alla kermesse paralimpica tornando di fatto a quello che era stato il suo primo amore sportivo: l’atletica. Se Nicola in gioventù, prima dell’incidente che cambiò per sempre la sua vita in quella maledetta estate del 1998, era un promettente ottocentista nella categoria juniores, quella passione è rimasta intatta nel tempo, portandolo alla decisione di provare a competere con una sedia a rotelle agonistica, progettata appositamente per gli atleti.

Ieri al campo scuola di Marina è avvenuto il battesimo di Nicola, con i primi giri di pista sopra la sedia agonistica: un mezzo interamente in alluminio con un supporto meccanico in grado di far curvare le ruote al minimo comando. Si tratta al momento del modello ‘base’ che permette un primo approccio alla pista, andando poi a articolarsi in altri modelli ancora più costosi e funzionali. Si tratta di sedie con un costo importante, che variano da un minimo di 5mila a un massimo di 10mila euro e in cui ogni dettaglio non viene lasciato al caso, garantendo all’atleta di competere in totale sicurezza. Ieri al campo scuola Nicola era seguito dal suo personal trainer, Edagard Nwamara, con cui ha già iniziato a ricevere i primi rudimenti tecnici sulla postura e la tecnica di utilizzo sulla sedia. Pochi giri di pista in cui però era già molto evidente la voglia e la grinta di farcela, guardando a Los Angeles con moderato ottimismo e la consapevolezza che con pazienza e determinazione, che a lui non sono mai mancate, l’obiettivo possa essere realizzabile. "Avevo bisogno di un sport che mi desse nuovi stimoli dopo tanto tempo alle prese con il tennis – ha precisato Codega – e parlando con un tecnico specializzato, ho pensato di mettermi in gioco in questa nuova sfida sportiva. Nel 2028 saranno trent’anni esatti dal mio incidente, io mi sento ancora bene e la testa è già a Los Angeles. Certo dipenderà molto dal fisico, ma se la condizione di forma continuerà a essere buona come quella attuale, penso di potercela fare". Sono solamente sei gli atleti in Italia che si allenano su una sedia agonistica e Nicola fa parte di questa cerchia ristretta che proverà ad essere presente ai prossimi giochi paralimpici. Anche la fase di allenamento sarà particolarmente articolata e soprattutto richiederà attenzione in modo continuativo, per migliorare pian piano la resistenza fisica e conoscenza tecnica del mezzo.

"L’approccio sulla sedia è stato tutto sommato buono. Ci sono varie distanze di gara – ha quindi spiegato Codega – che partono dai classici 100 metri e arrivano ai 1500. Nei miei allenamenti inizierò dalle distanze più brevi per capire se poter azzardare anche a una distanza intermedia. Sarà faticoso, ne sono consapevole, ma voglio provarci".