REDAZIONE MASSA CARRARA

Il teatro anima il dibattito sui diritti "L’immaginifica storia di Esperer"

Venerdì 11 nel cortile delle Figlie di Gesù la rappresentazione di Antonio Damasco

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Il Teatro delle Forme a Con-Vivere. Venerdì 11 settembre alle 20 nel Cortile delle Figlie di Gesù andrà in scena "L’immaginifica storia di Esperer". La storia nasce da un’idea di Antonio Damasco, drammaturgo, direttore della Rete Italiana di Cultura Popolare quando nel 2015 si trovò a dover spiegare alle sue due bambine quello che avveniva sugli scogli di Ventimiglia. Quell’anno persone provenienti dal continente africano, in transito attraverso l’Italia e diretti in Francia, si fermarono sulla linea

di confine, riparandosi sugli scogli per oltre quattro mesi. Da quella esperienza nacque una favola allegorica, divenuta un libro illustrato da Alice Tortoroglio. Espérer è un’isola nata dagli scogli di Ventimiglia e dall’incrocio di molte storie, la prima di queste è quella di Fridtjof Nansen: scienziato ed esploratore norvegese che nel 1922 ricevette il Premio Nobel per la pace dopo aver inventato il Passaporto Nansen, un originale documento di viaggio che permise ad apolidi e profughi delle guerre di fuggire ai genocidi e ai totalitarismi. Ne beneficiarono 450mila persone e tra queste alcuni degli artisti che hanno illuminato il secolo scorso: Chagall, Stravinskij e Nabokov. Da questo passaporto venne redatto il documento di viaggio descritto dalla Convenzione di Ginevra del 1951 sullo status dei rifugiati. Sul palco Antonio Damasco, Laura Conti, Maurizio Verna e Mico Corapi.