REDAZIONE MASSA CARRARA

Il turismo... nell’incuria "Veniamo da vent’anni tra colonie abbandonate e pinete inaccessibili"

L’appello all’amministrazione: "Solo un bagno resiste all’erosione. Mai visti un marciapiede rifatto, una strada riasfaltata o una ciclabile".

Il turismo... nell’incuria "Veniamo da vent’anni tra colonie abbandonate e pinete inaccessibili"

E’ una lettera scritta con il cuore perché solo con quello si può guardare oltre il disastro delle colonie marine, l’abbandono della zona di Ricortola e Partaccia dove tutto muore e nulla cambia da decenni. Una lettera che è un appello all’amministrazione e alla città. A scriverla un turista di Modena: suo padre aveva acquistato una casa a Ricortola e da 20 anni con la famiglia sceglie per le vacanze il litorale a ‘nord del cuore marinello’, oltre il confine di via Casola, con tanti altri amici che arrivano da Milano e Reggio Emilia. Scrive anche a nome loro. Amicizie nate e cresciute sotto l’ombrellone del bagno Marchini, come i loro bambini. Un legame messo a rischio da degrado e incuria, triste biglietto da visita.

"Da oltre vent’anni ho la casa in zona Ricortola, vicino a colonie abbandonate e pinete inaccessibili, dove anche la spiaggia è erosa dal mare e resiste un solo stabilimento balneare – scrive Pier Paolo Pedriali –. In tanti anni non abbiamo mai visto un marciapiede rifatto, una strada riasfaltata o una ciclabile. Unica eccezione il senso unico istituito davanti alla Don Gnocchi e quest’anno subito sospeso in seguito alla chiusura del Lungomare. Già, la novità dell’estate 2023: il ritrovamento di amianto durante lavori di bonifica con la conseguente chiusura del tratto davanti alla Turimar. Tutto bloccato". Pedriali ricorda anche il parco dell’ex Colonia Ugo Pisa, chiuso già da due anni, vicino a chilometri di costa occupati "da ex colonie in stato di abbandono, scuola alberghiera, Motta e Turimar. Mi chiedo se qualcuno dell’amministrazione abbia mai percorso a piedi via Don Gnocchi andando verso il mare sopra un marciapiede sgretolato di 40 centimetri scarsi tra erbacce alte ed escrementi di cane. Sarà capitato senz’altro di percorrere in bicicletta via delle Pinete, tra auto che ti sfrecciano accanto, evitando buche e dossi creati dalle radici dei pini. Non una ciclabile, non un passaggio pedonale. Niente. Nelle sempre inaccessibili pinete accanto invece alberi caduti o ancora pericolanti".

Immagini che stonano con un centro marinello che attorno a piazza Betti fra alti e bassi comunque ha visto tante novità. Qui c’è il cuore, ma la testa direbbe di lasciarsi tentare da altri luoghi dove per il turista, anche di ‘periferia’, c’è più attenzione ossia alla Romagna: "Una sbirciatina forse andrebbe data. Non abitiamo qui, d’accordo. Ma ci sentiamo parte di questa comunità anche perché paghiamo Imu, Tari e bollette (compreso il costoso servizio idrico di Gaia). Amiamo Marina di Massa, lo splendido tramonto, il cibo e il clima. E proprio per questo ci dispiace questa incuria. Come ci dispiace notare tanti locali vuoti e i cartelli ‘affittasi’ e ‘vendesi’ apparsi su molti negozi questa estate. ‘Turisti in fuga’ ci hanno detto, ma da quanto visto forse manca proprio la voglia di accoglierli", fra parcheggi selvaggi, spiaggia che sparisce e negozi di vicinato che chiudono.