Massa, 11 gennaio 2025 – Ha spento 105 candeline Ilda Barani. Nata il 5 gennaio 1920, Ilda vive con la figlia Teresa ed è una donna forte, con la mente lucida e che racconta la storia di una comunità, avendo svolto la professione di ostetrica. Le ostetriche, un tempo, non conoscevano turni di riposo, pronte a correre qua e là nelle abitazioni, a tutte le ore del giorno. La storia di Ilda, ostetrica, inizia intorno agli anni Cinquanta quando si diploma all’Università di Pisa. Per circa tre lustri ha operato all’ospedale di Massa con non poche tribolazioni. In quegli anni non si conoscevano turni e, come dice la figlia, lavorava moltissimo, di giorno e spesso anche la notte. Poi le cose sono un po’ migliorate quando è stata affiancata da un’altra ostetrica. Proviamo a immaginare Ilda che in un primo momento si sposta sul territorio in sella a una bicicletta, poi si velocizza e guida una vespa finché si munisce di un’automobile, più sicura per i suoi spostamenti. Quanti massesi ha fatto nascere? E’ impossibile avere un numero, ma dagli anni Cinquanta fino a oltre la metà dei Sessanta di figlioli ne sono venuti al mondo parecchi. Il tasso di natalità, all’epoca, era di gran lunga maggiore di quello odierno e le culle non erano certo vuote. Il fenomeno del baby boom esplose proprio in quegli anni in cui Ilda si prodigava nella sua professione.
Ilda Barani, inoltre, è testimone della Seconda guerra mondiale e ci ha lasciato una memoria inedita di quel periodo, quando, da sfollata, si trovava a Forno e vide “la cappa dei morti” in riferimento alla strage nazifascista del 13 giugno 1944. All’epoca aveva 24 anni e forse, di fronte a quella “cappa”, finita la guerra, Ilda, come tante donne, ha scelto la vita. Siamo convinti che la città di Massa, tutta la comunità massese, debba molto a questa ostetrica che ha operato, incessantemente, per assistere mamme e neonati nel momento più importante e complesso della loro vita. A Ilda un augurio anche dalla nostra redazione.