
Ogni cosa è collegata, parafrasando Jonathan Safran Foer. E’ così che il conflitto in Ucraina, la guerra dei prezzi, il costo schizzato alle stelle del gas, e a cascata dell’energia elettrica, diventano il problema principale per l’Italia e la provincia apuana, per il futuro della Sanac e delle imprese, così come per le opere del Piano nazionale di ripresa e resilienza dove i fondi non potrebbero bastare a partire dalla piscina di Massa per la quale la cordata che ha presentato il progetto da 9 milioni di euro ha già sollevato dubbi sulla fattibilità. E’ un percorso lungo e complesso, che dipende dalla diplomazia internazionale come dalla capacità di fare ‘realpolitik’ nell’interesse nazionale.
La crisi dovuta al costo di gas ed energia è stata quindi il file rouge dell’incontro ieri mattina nella sede di Carrara dell’Associazione Industriali dove il presidente della delegazione apuana, Matteo Venturi, ha ospitato il ministro dello sviluppo economico uscente, Giancarlo Giorgetti, con i candidati della Lega al parlamento nel collegio di riferimento, Elisa Montemagni e il massese Andrea Barabotti. Diversi imprenditori e industriali presenti in sala, tra cui l’ex sindaco di Massa e rappresentante del centrosinistra, Roberto Pucci. Lo scenario dipinto dal ministro Giorgetti è inquietante con l’Italia ancora troppo dipendente dal gas dei russi, l’anno scorso al 40%, e anche se lo stoccaggio spinto procede non basta e non è assurdo pensare a un’ipotesi razionamento in inverno se il presidente Putin dovesse chiudere i rubinetti sotto Natale.
Sul tavolo del Governo le contromisure allo studio sono diverse: cambiare i meccanismi di determinazione del prezzo del gas in Europa, oggi decisi al mercato in Olanda, ma bisogna convincere la Germania. Poi fornitori alternativi e rigassificatori: se ne devono fare 3 in Italia di cui uno a Piombino. "A ogni modo l’autosufficienza dal gas russo non ci sarà prima del 2024 per l’Italia". Si lavora anche per ridurre gli impatti degli aumenti, attraverso scostamenti di bilancio in deficit o risorse dagli extraprofitti. L’incendio da spegnere, per il ministro, è quello dell’aumento del gas da cui derivano tutti i problemi a cascata come l’inflazione a doppia cifra e lo stallo industriale.
"Qui c’è un’azienda che doveva essere acquistata da Acciaierie d’Italia – ha detto Giorgetti riferendosi a Sanac –. Ma a oggi Acciaierie non sa come sopravvivere lei come può pensare di acquisirla? Se lo Stato ci mette un miliardo, il socio indiano non risponde perché tanto produce ovunque. Se non risolviamo il problema all’origine non ne veniamo fuori". A rischio pure i progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza a partire dalla piscina di Massa, come ha evidenziato il sindaco Persiani: "I finanziamenti a causa dell’aumento dei prezzi potrebbero non coprire i progetti finanziati – incalza il primo cittadino –. Abbiamo un appalto per il nuovo impianto natatorio e al momento l’impresa non garantisce la compartecipazione perché i costi sono aumentati". "Il problema è serio. O L’Europa ci mette altre risorse o invece di 100 progetti ne facciamo 40" ha dichiarato il ministro. L’ex sindaco Pucci ha espresso apprezzamento per il ministro definendolo "un interlocutore che vale la pena ascoltare", poi ha evidenziato che sul progetto di espansione del porto e sull’erosione "esiste uno studio della Regione che sosteneva che il porto può restare e svilupparsi a patto di intercettare ogni 6-8 mesi le sabbie all’imbocco, ancora pulite, e utilizzarle per le spiagge di Massa".
Francesco Scolaro