Il consolato del Mare tra due anni compirà trent’anni. L’associazione di volontariato è nata nel 1996 e fa parte del Coc, il centro operativo comunale della protezione civile. Il Consolato opera via mare ma anche via terra, in particolare sulla prevenzione dei rischi alluvionali. Il Consolato come le altre associazioni del Coc va nelle scuole per insegnare le pratiche di buona protezione civile, promuove la campagna nazionale ‘Io non rischio’.
La scorsa estate il Consolato grazie ad una convenzione con l’istituto nautico Fiorillo ha accolto a bordo di un gommone uno studente per l’ex alternanza scuola lavoro. Il consiglio direttivo è formato dal presidente Nello Serri, dal vicepresidente santo Giliberto, e dai consiglieri Vincenzo Pellecchia, Lucia Calcinati e Antonello Serri.
I dettagli nelle parole di Francesco Binelli, volontario e segretario del Consolato del Mare, anche lui nel consiglio direttivo. "Nel Consolato operano circa una quarantina di volontari, io lo faccio da trent’anni – racconta Binelli –, ho iniziato a 16 anni. Abbiamo due gommoni da 5 metri e trenta per l’attività estiva che si svolge in mare tra luglio e settembre. I primi anni facevamo da giugno a settembre ma ora non ci sono più così tanti volontari. Secondo uno studio Cesvot negli ultimi anni sono diminuiti i volontari delle associazioni organizzate e sono invece aumentati quelli del volontariato liquido. In mare facciamo servizio di vigilanza e soccorso oltre le boe ma sempre sotto il comando della Capitaneria di porto" prosegue Binelli.
"Siamo in mare anche a Ferragosto e quando ci sono gli spettacoli pirotecnici estivi. Facciamo prevenzione incendi boschivi, il controllo inquinamento e l’avvistamento cetacei. I nostri gommoni li usano solo persone in possesso della patente nautica perché superano i quaranta cavalli e sono mezzi di soccorso".
"Per le azioni a terra abbiamo due jeep a cui all’occorrenza si attacca un carrellino con idrovora e un furgone di unità soccorso fluviale – aggiunge Binelli –. In dotazione all’occorrenza abbiamo anche un piccolo gommone della Vab Toscana gestito dalla sezione di Carrara. Ogni volontario ha seguito un corso di formazione da soccorritore fluviale e dispone di muta, salvagente, scarponi e altre attrezzature tecniche. Il Consolato del mare svolge, come le altre associazioni di protezione civile, anche il servizio di manovalanza come per esempio, spargere il sale sulle strade. Anche noi facciamo parte della macchina degli aiuti quando arrivano le navi dei migranti. Per gennaio partirà il nuovo corso di formazione base, non appena la Regione Toscana ci autorizzerà ad usare il materiale didattico per la formazione".
Alessandra Poggi