In mostra 80 scatti inediti dell’antico cammino

Mostra di foto inedite sulla via Vandelli, strada del Settecento tra Modena e Massa, inaugurata a Palazzo Ducale. Progetto per valorizzare e promuovere il cammino che unisce Emilia Romagna e Toscana.

In mostra 80 scatti inediti dell’antico cammino

Mostra di foto inedite sulla via Vandelli, strada del Settecento tra Modena e Massa, inaugurata a Palazzo Ducale. Progetto per valorizzare e promuovere il cammino che unisce Emilia Romagna e Toscana.

“Com’era la via Vandelli: da Passo Tambura a Resceto” lo racconta una mostra di foto inedite sulla costruzione della strada a metà del Settecento che sarà inaugurata a Palazzo Ducale martedì alle 16,30. Data non casuale: proprio il 15 ottobre 1750 infatti il duca di Modena, Francesco III d’Este, la dichiarò percorribile. E la mostra, patrocinata da Regione, Provincia e Comune, sarà aperta fino al 30 ottobre. A presentare l’iniziativa ieri i presidenti del Parco delle Apuane Andrea Tagliasacchi e della Provincia Gianni Lorenzetti, il sindaco di Massa, Francesco Persiani; il direttore del Parco, Riccardo Gaddi; la consigliera provinciale, Dina Dell’Ertole; Sauro Quadrelli del Cai Massa Elso Biagi e Idilio Antonioli degli “Amici della Via Vandelli”, ideatore del progetto. Un incontro che, ha rimarcato il presidente Tagliasacchi, traccia una solida base su cui fare squadra per conferire alla strada settecentesca il riconoscimento ufficiale del cammino che unisce due delle regioni più importanti d’Italia: Emilia Romagna e Toscana.

Sono 80 le immagini inedite del fotografo Salvatore Mazza in mostra che ripercorrono la costruzione della strada voluta da Francesco III D’Este duca di Modena e Reggio per collegare Modena a Massa. "Questa mostra rappresenta per noi l’inizio di un percorso di rilancio e di promozione della via Vandelli – sottolinea il presidente Tagliasacchi –. Abbiamo promosso e condiviso questa iniziativa inserendola in un progetto più ampio in accordo anche con la Provincia di Modena, altri enti e associazioni del territorio che negli anni hanno contribuito a promuovere l’antica strada. La Vandelli unisce due importanti comunità, due province, due regioni, due parchi e rappresenta un collante in grado di attrarre turismo legato ai cammini, portando con sé il rilancio della montagna e anche di una economia del Parco".

Centocinquanta chilometri che evocano "la simbologia del Parco delle Apuane e del Parco dell’Appennino come montagna che unisce attraverso le sue vie". La mostra è stata realizzata dal gruppo “Amici della via Vandelli” e dalla sezione Elso Biagi del Cai Massa con la collaborazione dell’associazione “Padre Damiano da Bozzano” e il contributo del Parco. "Faccio parte di un gruppo formato da amanti della montagna e della Vandelli che, a partire almeno dal 1980, organizzano o collaborano all’organizzazione di varie e numerose iniziative per valorizzare e recuperare la storica strada – ha spiegato Idilio Antonioli –. Ogni giorno giungono a Massa escursionisti entusiasti e stanno nascendo strutture, associazioni e grande interesse. Un risveglio che deve ricreare collegamenti stretti tra tutti gli enti coinvolti per un progetto complessivo". Il gruppo vuole realizzare anche una seconda mostra sul recupero della Vandelli. Sauro Quadrelli del Cai Massa, ha ricordato la partenza negli anni 80 del rifugio Nello Contidove ogni anno sostano circa 3.000 persone. "C’è bisogno di interventi di manutenzione dei muri a secco – chiosa Quadrelli – per mantenere percorribile la strada".

Angela Maria Fruzzetti