di Roberto Oligeri
Un’autentico anfiteatro creato da Madre Natura, sotto la Chiesa parrocchiale, nato grazie all’intuizione di Padre Dario Ravera e che ha preso forma grazie al Cmune a alle associazioni di volontariato del territorio, è stato inaugurato sabato scorso a Comano. "Il merito è della Polisportiva San Giorgio, di Mario Strano della Pubblica assistenza Croce Azzurra, e della Pro Loco Castello - dicono all’unisono il sindaco Antonio Maffei e il suo vice Francesco Fedele - che hanno concretizzato l’idea, il sogno di Padre Dario, nel passato parroco della Valle del Taverone". E per l’occasione, in un tramonto con luci smaglianti e struggenti armonie musicali, Laura Ephrikian, attrice di teatro, cinema e tv, ha presentato il suo nuovo libro “Una Famiglia Armena“. Nel testo Laura parla del passato della sua famiglia: il nonno, che fugge dalla follia fratricida del Genocidio Armeno nel 1915-1916. Il racconto si intreccia con la storia d’amore a cui dà vita con la giovane donna conosciuta in Italia, che diverrà poi sua moglie e l’ amata nonna della scrittrice. "Si,mi riferisco al popolo armeno che si distingue per capacità e cultura-racconta la Ephrikian- che oltre un secolo fa, fu sterminato al 70%: 1.500.000 persone di tutte le età furono uccise nei modi più brutali, anche deportandole e abbandonandole nel deserto facendole morire di fame e sete. L’Armenia, è un paese bellissimo dove il cristianesimo è radicato grazie alla fede ferrea dei suoi abitanti e vorrei che per noi l’Armenia, non fosse solo una parola nell’atlante geografico ma una nazione di cui ricordare la storia tragica, accaduta dopo lo scoppio della Grande Guerra. Nella Turchia odierna, e siamo nel 2021 – ricorda Laura – tutt’ora è proibito menzionare il termine genocidio armeno: si rischia il carcere. E non c’è stata una nazione che abbia zittito Erdogan".