
In corso le indagini dei carabinieri sull’incendio alla cava di Boccanaglia alta
Carrara, 24 novembre 2021 - Un incendio in cava l’altra notte ha “fuso” un escavatore e una pala provocando danni per decine di migliaia di euro. Un episodio inquietante sul quale staanno ora indagando i carabinieri per accertarne cause e responsabilità. Tutto è successo lo scorso fine settimana all’interno della cava numero due coltivata dalla “Escavazione marmi di Boccanaglia alta” di Franco Bertolini. Si tratta di un sito estrattivo particolare, visto che si raggiunge direttamente dalla strada di Campocecina, imboccando un percorso sterrato che scende verso valle. E’ qui che il titolare della cava si era recato domenica pomeriggio per scattare alcune fotografie ai blocchi estratti quando ha scoperto i primi segni effrazione. La pesante catena che chiudeva il cancello di accesso al sito era stata tranciata di netto.
Ma le brutte sorprese per lui non erano finite lì. Poco distante, all’interno dell’area coltivata, ha trovato le cabine di una pala e di un escavatore completamente carbonizzate. Non è chiaro al momento quando si sia sviluppato l’incendio visto che la cava ha lavorato fino a venerdì pomeriggio e poi avrebbe dovuto riprendere la propria attività lunedì mattina. L’arco temporale in cui si è sviluppato l’incendio abbraccia dunque almeno 48 ore. E’ questo uno dei punti che dovranno ora provare a chiarire i carabinieri della compagnia cittadina al comando del maggiore Cristiano Marella che hanno raccolto la denuncia dell’imprenditore e hanno già svolto tutti i rilievi del caso all’interno della cava.
Al momento sono molteplici le strade battute dagli inquirenti per riuscire ad arrivare all’identificazione degli autori di un gesto sulla cui natura dolosa sembrano esserci pochi. Al di là dell’evidente traccia della catena tagliata, i due pesanti mezzi da lavoro, d’altronde, si trovavano parcheggiati nella stessa zona della cava, ma comunque troppo lontani per pensare che le fiamme, generatesi magari in seguito a un cortocircuito su una delle macchine, possano poi aver camminato autonomamente fino all’altra.
Per questo motivo i carabinieri stanno prendendo in considerazione varie ipotesi e stanno anche concentrando la propria azione sulle possibili tracce lasciate dai piromani. Nonostante la cava si trovi in una zona isolata, lontana dai principali bacini estrattivi lungo la strada che sale verso Campocecina, non mancano alcune telecamere di sorveglianza e non si può escludere che una di queste possa aver registrato qualche passaggio sospetto.
Mentre le indagini proseguono l’attività in cava non è stata però sospesa, anche se i danni provocati dal rogo sono stati ingenti tanto dal punto di vista economico, perché si parla di decine di migliaia di euro, che da quello lavorativo visto che il fermo di una pala e di un escavatore può comportare, nella migliore delle ipotesi, forti ritardi nella lavorazione. Un episodio simile a questo, tra l’altro, era avvenuto anche la scorsa estate in Garfagnana, all’interno della cava Carcaraia a Gorfigliano. In quel caso, il giorno di Ferragosto erano stati trovati inceneriti dalle fiamme tre mezzi utilizzati per il lavoro in cava per un danno complessivo stimato in oltre 100mila euro. Resta da capire se effettivamente l’incendio a Campocecina è senza dubbio doloso e quindi la mano che ha appiccato il fuoco.