Massa, 5 gennaio 2018 - "Processate don Luca Morini e il vescovo». La vicenda giudiziaria che ha scosso il mondo ecclesiastico locale (e non solo) arriva davanti al giudice delle udienze preliminari, con la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla procura nei confronti dell’ex parroco di Fossone, Avenza e Caniparola, il vescovo Giovanni Santucci e l’ex parroco Emiliano Colombi. La richiesta di rinvio a giudizio non è ancora stata comunicata ufficialmente agli avvocati degli indagati, ma la procura conferma che è stata fatta e ora si attende che il gup fissi l’udienza preliminare.
«La posizione del vescovo – sottolinea il procuratore capo Aldo Giubilaro – è del tutto marginale, come abbiamo sostenuto in occasione delle conclusioni delle indagini preliminari". I reati contestati a don Luca sono autoriciclaggio, truffa e appropriazione indebita, il vescovo dovrà difendersi dalle accuse di «impiego indebito di somma di denaro» (soldi di proprietà della curia vescovile) e tentata truffa a una compagnia assicuratrice, in concorso con lo stesso don Luca Morini. Emiliano Colombi è invece accusato di ricettazione. Ma come detto ai legali degli indagati non è ancora stato notificato nulla. L’avvocato del vescovo, il professor Adriano Martini, commenta: «Non ho ancora non ho ricevuto niente. Noi siamo sereni».
Sulla stessa lunghessa d’onda il legale di don Luca Morini, l’avvocato Giovanna Barsotti. «Non ho ricevuto alcuna comunicazione della fissazione dell’udienza preliminare – dice – e credo che debba essere anche individuato un giudice delle udienze preliminari, perché quelli che hanno avuto un ruolo in questa vicenda sono incompatibili». L’indagine è partita nel 2015 quando Francesca Mangiacapra, un avvocato napoletano che ha scelto di fare l’escort, ha rivelato alla stampa il suo rapporto con il parroco raccontando anche le grandi disponibilità economiche del parroco. A distanza di due anni questa storia dovrà essere ora vagliata dal giudice delle udienze preliminari.