Inchiesta sugli anarchici: "Non fu terrorismo". La Cassazione dà ragione al Tribunale del Riesame

Dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla Procura di Massa. I 9 imputati a processo per istigazione a delinquere, apologia e di vilipendio.

Inchiesta sugli anarchici: "Non fu terrorismo". La Cassazione dà ragione al Tribunale del Riesame

Inchiesta sugli anarchici: "Non fu terrorismo". La Cassazione dà ragione al Tribunale del Riesame

di Patrik Pucciarelli

Anche secondo la Cassazione non c’è associazione terroristica da parte degli anarchici. Viene confermata la decisione del tribunale del Riesame, quella poi impugnata dalla Procura che ha presentato il ricorso in Suprema Corte. Per i nove libertari che lo scorso agosto vennero arrestati per le pubblicazioni sulla rivista Bezmotivny, al di là delle singole posizioni di ciascuno per le misure cautelari, il ceppo comune è dato dall’ordinanza del Tribunale del Riesame che valutò il provvedimento del Gip del 31 luglio. E’ stato quindi il Riesame, i primi di settembre, a ridimensionare le accuse accogliendo il ricorso della difesa dei nove anarchici.

Sarà poi appunto la Procura a depositare il ricorso per Cassazione, per ribaltare la decisione del giudice sull’imputazione più grave: quella di terrorismo per i promotori della rivista clandestina. L’indagine della Digos coordinata dalla Dda di Genova era partita l’8 agosto e aveva portato anche alla perquisizione del circolo ’Goliardo Fiaschi’ e della tipografia ’Avenza Grafica’ dove in un primo momento sono stati messi i lucchetti, ma dopo poco dissequestrata.

Così anche secondo i giudici della Cassazione, a differenza da quanto sostenuto da Procura e Gip, non esiste alcuna associazione sovversiva finalizzata al terrorismo. Gli indagati che sulla rivista pubblicavano le posizioni della cellula ’Faii’, gli scritti di Alfredo Cospito e ospitavano le rivendicazioni di matrice anarchica, avrebbero commesso il reato di istigazione e apologia aggravato dalla finalità eversiva, ma non dato vita a un’associazione terroristica. Il ricorso è stato dichiarato inammissibile, si chiude il risultato di una fase cautelare ridimensionando tutta l’intera faccenda. Ma l’8 marzo si proseguirà con quello che dovrebbe essere il giudizio immediato richiesto dal pm Federico Manotti ottenuto dal gip del tribunale di Genova, Caterina Lungaro, a carico di 4 anarchici. Il 56enne Gino Vatteroni, difeso dall’avvocato George Botti del foro di Massa, Paolo Arosio di 45 anni, Gaia Taino di 35 anni e il 27enne Luigi Palli, tutti e tre difesi dall’avvocato Fabio Sommovigo con Palli assistito anche dalla legale Marta Magnanini del foro della Spezia, dovranno rispondere davanti al giudice Fabrizio Garofalo di istigazione a delinquere, apologia e di vilipendio al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in merito a questo in aula dovrebbe esserci anche l’avvocatura dello Stato che potrebbe costituirsi parte civile nel processo.

"Non dovermi confrontare con l’ipotesi di reato più grave è una conquista - racconta il legale George Botti -. Il fatto che la Cassazione abbia confermato la decisione del Riesame è un qualcosa di importante anche per tutto il movimento anarchico".