La scena dell'incidente e, nel riquadro, la vittima, Valentino Delfino. E' precipitato con il suo furgone dal viadotto (Foto Pasquali)
Massa, 24 gennaio 2025 – Il tifo per il Cagliari e la grande passione per la musica di Vasco Rossi. Valentino Delfino avrebbe compiuto 44 anni a breve. E’ morto nella mattina di venerdì 24 gennaio sull’A15, all’altezza di Aulla, in direzione sud.
Sarebbe stato sbalzato da un furgone che stava guidando. Cosa abbia provocato l’incidente è materia per la quale indaga la polizia stradale. Il mezzo si è schiantato contro il guard rail. Un incidente tremendo, un impatto violento.
Per Valentino Delfino, padre di famiglia, non c’è stato niente da fare. Ogni tentativo di rianimazione è stato vano. Era originario della Sardegna ma viveva a Massa da molti anni. Era un grande tifoso del Cagliari, che seguiva quando poteva, ma anche un grande appassionato di Vasco Rossi.
I primi a chiamare i numeri di emergenza sono stati alcuni automobilisti di passaggio che hanno assistito alla scena. In poco tempo i mezzi di soccorso hanno raggiunto il luogo dell’incidente.
Tanti gli amici dei concerti che adesso piangono il 43enne. Lascia tre figli: un bambino e una bambina oltre al figlio della compagna, di 14 anni. Una famiglia unita che ora si trova ad affrontare il dolore più grande. Valentino Delfino era un manutentore dell’autostrada.
Nel momento dell’incidente stava andando su alcuni cantieri nella zona di Parma. Strade che conosceva a menadito, una tratta su cui lavorava da molto tempo. Nelle prime fasi dei soccorsi i medici hanno inviato anche l’elicottero Pegaso. Ma l’uomo è morto in autostrada. Un incidente che sarebbe autonomo. Non sono stati coinvolti altri veicoli.
"Trent'anni di serate, trasferte, concerti di Vasco condivisi al telefono in diretta, abbracci in tutti gli stadi d'Italia… un amico da sentire al telefono quando ci si sente giù – scrivono ora le persone vicine alla vittima – Questo non sono pronto a sopportarlo. Un grande amico, un grande ultras di una generazione che non ha voglia di appendere la sciarpa al chiodo. Sei partito per la più lunga delle trasferte, so che ci rincontreremo e sarà come sempre, un abbraccio una birra e uno scatto”.