REDAZIONE MASSA CARRARA

"Infermieri esposti ai gas anestetici". Valori alterati nel sangue, è allarme

La denuncia della Uil-Fpl: "C’è un’anomalia in sala operatoria"

Ospedale

Lunigiana, 7 maggio 2017 -  «INFERMIERI e operatori sanitari della sala operatoria di Pontremoli sono sottoposti a un grave rischio biologico ma la direzione sanitaria non risponde alle nostre richieste di incontro da tre mesi». La denuncia è del segretario territoriale della Uil Fpl, Claudio Salvadori, che, supportato dai dati riferiti dalla Rsu che lavora nella sala operatoria e da altri iscritti al sindacato, pretende risposte dall’Asl Toscana Nord Ovest. Le analisi, d’altronde, non mentono: «Dagli esami del sangue di routine effettuati su disposizione dell’Asl all’inizio dell’anno sono stati trovati valori alterati dei reticolociti in ben 7 infermieri su 9 – incalza Salvadori – . Analisi che sono state confermate anche da laboratori esterni e, in parte, da un ulteriore prelievo dell’Asl e di un laboratorio esterno effettuato il 30 marzo. L’azienda ha fatto effettuare un controllo nelle sale che non hanno rilevato la presenza di gas anestetici ma è chiaro che servono verifiche più approfondite: pure un’operatrice sanitaria e due ausiliarie della cooperativa hanno valori troppo bassi. C’è sicuramente un’anomalia inerente ai gas anestetici a cui è legata l’alterazione dei reticolociti».

IL PERICOLO è elevatissimo: l’esposizione a gas anestetici può portare ad aborti, danni genetici e cancro fra chi lavora in sala operatoria. Nell’immediato possono risentirne anche le prestazioni dei lavoratori a causa di cefalee, irritabilità, nausea o sonnolenza. «E’ fondamentale il monitoraggio biologico secondo quanto previsto dalla normativa vigente che risale addirittura al 1989, non a ieri – prosegue il segretario Uil Fpl – : per gli operatori non solo un prelievo ematico semestrale ma anche l’analisi delle urine che monitora la presenza di anestetici dopo l’intervento. Nelle sale una verifica di eventuali perdite dalle prese e dal carrello di anestesia, un monitoraggio durante la seduta operatoria o in simulazione e al termine della seduta operatoria per evidenziare eventuali persistenze di inquinanti».

C’È PAURA fra i dipendenti e diversi infermieri hanno già chiesto il trasferimento «a causa dell’insostenibile situazione provocata dalla continua esposizione ad agenti inquinanti». Servono misure urgenti per risolvere i problemi della sala operatoria di Pontremoli che non si fermano ai gas anestetici. Nel mirino ci finiscono anche il rischio radiologico, riconosciuto a un solo infermiere ferrista su 9 e i percorsi per raggiungere la sala operatoria che non garantiscono l’asetticità del personale.

E’ UN QUADRO complesso al quale la direzione Asl non ha dato risposte da mesi: «Siamo arrivati a un punto non più tollerabile – conclude Salvadori – a cui si aggiunge anche che i lavoratori costretti a fare turni folli: i reperibili, appena smontano, devono partire da Pontremoli per andare in servizio a Fivizzano. Il risultato è che entrambe le strutture sono in sofferenza. Ci devono dei chiarimenti in merito per trovare soluzioni concrete a vantaggio dei lavoratori e dell’utenza ma l’azienda non risponde alle nostre lettere: un comportamento antisindacale che siamo pronti a denunciare».