
Vigili del fuoco e carabinieri nel cantiere di Lido di Camaiore dove è morto l’ingegnere Paolo Mariottoni (foto Umicini)
Sarà un’inchiesta della magistratura a ricostruire con esattezza cause ed eventuali responsabilità dell’incidente mortale sul lavoro successo nel primo pomeriggio di ieri in un cantiere edile sul viale Pistelli a Lido di Camaiore. A perdere la vita un ingegnere di 56 anni, Paolo Mariottoni di Massa, titolare della ditta specializzata nella lavorazione del vetro che proprio ieri avrebbe dovuto collocare una serie di lastre all’ultimo piano della palazzina come parapetto della terrazza. Ma una delle lastre, agganciata a delle ventose, mentre veniva issata dalla gru è volata giù da un’altezza di circa 10-15 metri. Colpendo e uccidendo sul colpo l’ingegner Mariottini che era accanto al camion della ditta.
"Non so molto di quello che è accaduto perché ero impegnato a Lucca. Non conosco la vittima – spiega l’ingegner Michele Rama, responsabile della sicurezza del cantiere edile dell’edificio in ristrutturazione – perché faceva parte di una ditta che ci forniva il vetro. Da quello che ho potuto accertare, la lastra di vetro si è staccata mentre stava salendo verso l’ultimo piano. generalmente il sistema delle ventose garantisce sicurezza anche se, mi permetto di dire, non bisognerebbe mai sostare sotto qualsiasi carico quando siamo in fase di movimentazione".
L’incidente poco dopo le 14,30 quando tanta gente, approfittando della giornata di sole, si trovava sulla Passeggiata di Lido. "Abbiamo sentito un tonfo e poi delle urla, è stato terribile", ha detto una signora. "Non è possibile – dice Mauro Tomei – morire ancora di lavoro. E’ inaccettabile in una pese civile". Eppure c’è anche chi aveva già notato quei lavori e se ne era tenuto debitamente a distanza. Come Serafino Tolomei, 92 anni. "Ho visto che i vetri venivano tirati su con delle ventose, ma io credo che pesi così grandi andrebbero imbracati per dare maggiore sicurezza a chi lavora".
La tragedia ha scosso Camaiore e il sindaco Marcello Pierucci ha affidato a facebook il suo pensiero: "Esprimo il cordoglio di tutta la città per il tragico incidente sul lavoro avvenuto questo pomeriggio su un cantiere di Lido di Camaiore. Una tragedia immane che getta nello sconforto tutta la nostra comunità. Episodi come questi, purtroppo, pongono ogni volta le Istituzioni di fronte alla necessità di agire, in maniera coesa e unitaria, affinché le normative di controllo e prevenzione sulla sicurezza sui luoghi di lavoro siano sempre più stringenti ed efficaci. La vicinanza di tutti noi alla famiglia e ai conoscenti di Paolo e ai suoi colleghi di cantiere. Camaiore si stringe al vostro dolore".
L’incidente è avvenuto nell’ambito della ristrutturazione di un edificio sul viale Pistelli proprio di fronte al bar Cristallo. Si tratta dell’ex pensione Principe acquistata dalla famiglia Lazzareschi di Lucca, titolare della Sofidel, autentico colosso dell’industria della carta: fra i suoi prodotti anche i famosissimi rotoloni Regina. In base al progetto l’ex albergo verrà trasformato in residence con la realizzazione di due distinti appartamenti. Una riqualificazione extralusso curata dalla Papini costruzioni di Querceta. "Posso dire – ha detto Alessandro Santini che abita in zona – che si tratta di un importante recupero edilizio per tutta la frazione di Lido di Camaiore. Fra l’altro in questi mesi in cui sono andati avanti i lavori ho potuto conoscere alcuni operai del cantiere. Tutte persone perbene che lavorano con grande professionalità".
Ora i lavori si fermeranno in attesa che la magistratura faccia gli accertamenti. Sul posto è arrivato il sostituto procuratore Antonio Mariotti insieme al medico legale Stefano Pierotti che effettuerà l’autopsia.