Massa, «Negro di m...." e scoppia la rissa in campo. Insulti razzisti provocano un parapiglia nella gara di campionato di calcio di Terza Categoria che vedeva in campo lo Spartak Apuane e il Montagna Seravezzina, sabato, sul campo "Tognocchi" a Minazzana. Doveva essere una gara di grande calcio, con le due compagini appaiate nelle posizioni alte della classifica (Seravezza 33, Spartak 30), ma il macht è stato macchiato da questo vergognoso episodio. Protagonista suo malgrado Dia, l’attaccante 30enne della squadra di mister Ulivi, che per due volte, raccontano i presenti, è stato insultato per il colore della sua pelle. Risultato? Rissa in campo, quattro giocatori espulsi per la squadra massese, Baldini, De Vita, Dia, Berti, uno per la compagine di mister Paolini, Lucchesi.
Va subito detto che entrambe le società si sono dette dispiaciute da quanto accaduto e che censurano sul nascere ogni forma di razzismo. E va anche specificato che a insultare l’attaccante è stato un anziano tifoso dei padroni di casa, fuori dal terreno di gioco. La prima scintilla è scoppiata alcuni minuti dopo il fischio iniziale del big match. Dopo aver ricevuto un insulto razzista, Dia si è rivolto contro la rete dov’era il tifoso del Seravezza chiedendogli di smetterla.
Alcuni minuti dopo lo stesso tifoso ha di nuovo provocato l’attaccante degli ospiti. Dia ha perso la pazienza e ha lanciato il pallone contro la rete. Una parola di troppo, ed è scoppiata la rissa: sta di fatto che Lorenzi, l’arbitro di Viareggio, ha buttato fuori quattro giocatori. Al termine della gara finita 2-2 il presidente del Seravezza, Albano Tardelli, si è detto dispiaciuto da quanto accaduto: "Abbiamo per due volte richiamato il tifoso. Siamo dispiaciuti da quanto successo sul terreno di gioco. Come società ci siamo riuniti immediatamente, subito dopo il fischio finale, per discutere di quanto successo. Sono cose che non dovrebbero succedere, noi siamo distanti da ogni forma di razzismo e ci dissociamo da quanto detto dal tifoso".
Anche la dirigenza dello Spartak è dispiaciuta: "Queste cose non devono succedere, non dobbiamo cadere mai nelle provocazioni, anche se comprendiamo il nostro giocatore, non va bene reagire in questo modo. Come società siamo sempre sensibili a ogni atto contro il razzismo e la violenza. Faremo tesoro di questa esperienza affinché non succeda più". In territorio apuano non è la prima volta che si verificano episodi di questo genere: i precedenti infatti sono, purtroppo, abbastanza numerosi. © RIPRODUZIONE RISERVATA