REDAZIONE MASSA CARRARA

Italiani di seconda generazione. Tanti ponti fra tante culture

A noi spetta la sfida futura di una società multiculturale fatta di rispetto e confronto. I GIOVANI CRONISTI DELLA CLASSE 3D DELLA SCUOLA MEDIA ’CARDUCCI’ DI CARRARA.

Le differenze etniche alla ’Carducci’ vengono viste come un arricchimento della persona

Le differenze etniche alla ’Carducci’ vengono viste come un arricchimento della persona

Cosa si intende quando si parla di seconda generazione? Questa definizione riguarda le persone nate, o arrivate nella prima infanzia, in un paese diverso rispetto a quello di origine dei loro genitori. Sono dunque i figli di genitori immigrati che si sono trasferiti per ragioni diverse, prima fra tutte la ricerca di migliori condizioni di vita. In Europa, Il fenomeno delle seconde generazioni si sta affermando sempre di più, con tempi diversi a seconda dei paesi.

Per esempio non stupisce che sul podio ci siano Francia con il 30,7%, Regno Unito con il 20,5% e Germania con il 15,7%. Tutti e tre economicamente forti, quindi in grado di offrire una vita migliore, e i primi due a capo di vasti imperi coloniali fino a circa metà del ‘900 (ed infatti in questi paesi siamo già alla terza generazione). E l’Italia? L’Italia ha solo il 5,1% del totale europeo e questa differenza dipende dal fatto che solo recentemente il nostro paese è diventato terra di immigrazione; fino alla seconda guerra mondiale, essendo un paese povero, era stato terra di emigrazione come dimostra il grande numero di persone di origine italiana che vivono in tanti paesi del mondo.

Adesso, invece, il fenomeno è in crescita anche qui: in Italia, sulla totalità dei minori, quelli con entrambi i genitori stranieri sono ben il 13,5% (Elaborazione Censis, ottobre 2024). Del resto basta pensare a cantanti come Ghali o atleti come Paola Egonu per citarne solo alcuni. Ma senza ricorrere a personaggi famosi, possiamo anche soltanto guardarci intorno nelle nostre città. A scuola questo fenomeno è ancora più evidente dato che riguarda i più giovani e la nostra scuola non fa eccezione: in ogni classe ci sono compagni di seconda generazione, nella nostra classe per esempio più di 1/4 ne fa parte. Abbiamo riflettuto e siamo tutti d’accordo sul fatto che non sentiamo alcuna differenza tra i compagni con genitori di origine Italiana e quelli con genitori immigrati, la provenienza non influisce sui nostri rapporti. Ci possono essere litigi e incomprensioni, ma sono dovuti ad altro, non alla diversa nazionalità dei nostri genitori.

Magari la società fosse come la nostra classe! Purtroppo spesso si sentono casi di discriminazione dovuti al pregiudizio e agli stereotipi. Ma si sa, più ci si mescola, più ci si conosce, meno si rischia di cadere negli stereotipi e nel pregiudizio. Dunque questa è la sfida per il futuro: rendere l’Italia un paese multiculturale dove le seconde generazioni siano un arricchimento per tutti.