ALESSANDRO SALVETTI
Cronaca

Jare, un mercato fra discariche e spazi vuoti Grossisti “smarriti” in mezzo all’abbandono

Un complesso da 34.500 metri quadrati di proprietà del Comune di Massa lasciato nel degrado da anni: "Abbiamo lavorato anche al buio"

di Alessandro Salvetti

Un complesso di 34.500 metri quadrati, progettato negli anni Settanta dall’architetto Nocchi e che oggi giace in uno stato di semi-abbandono fra rovi, spazzatura, tetti divelti e sotterranei deserti ridotti a discarica. E’ l’ex mercato ortofrutticolo delle Jare, una delle più grandi proprietà del Comune di Massa situata a poche centinaia di metri dall’ospedale del cuore Pasquinucci e dal tracciato del primo lotto della Variante Aurelia. Costruito negli anni Ottanta per offrire ampi spazi al settore ortofrutticolo, allora molto fiorente, ha poi subito alcuni cambiamenti d’aspetto: negli anni Novanta è stata installata una vetrata per proteggere dai venti provenienti dal mare, in tempi più recenti sono stati posizionati dei compattatori. Oggi viene usato da pochi magazzini di frutta e verdura, che all’alba espongono a cittadini e compratori i loro prodotti con cui rifornire negozi e alimentari.

Pochi gli uffici ancora utilizzati dopo che anche la polizia municipale è stata trasferita all’interno del Municipio2 di via Angelini, mentre quelli che un tempo erano i bar e i servizi igienici adesso sono chiusi e ospitano scatoloni e faldoni di vario genere. All’esterno, sono ancora a terra parti del tetto strappate via dal fortunale di agosto, al piano inferiore, invece, sporcizia e rottami di tutti i tipi, dai mobili ai materassi, copertoni e riflettori, persino lo scafo di una piccola imbarcazione. Fra chi, ancora, utilizza il complesso, c’è Matteo Pennacchi, contadino e allevatore di Montignoso, che tutte le mattine porta le sue cassette di frutta e verdura sui banconi posizionati al centro del complesso.

"Frequento le Jare dal 2017 – racconta –, mi è sempre tornato bene. È molto dispersivo, ormai i magazzini sono pochi e tutto questo spazio è troppo grande. Negli ultimissimi anni, però, c’è più pulizia, mentre i primi tempi era addirittura in uno stato peggiore. Per un periodo siamo stati persino senza luci, costretti a lavorare al buio". I troppi spazi vuoti, quindi, costituiscono per il Comune una spesa importante e un problema a cui ora si cerca di ovviare inserendo l’intera proprietà all’interno dell’elenco degli immobili da valorizzare.

L’idea della manovra, poco apprezzata dalle opposizioni, è stata presentata alcuni giorni fa in commissione Bilancio dall’assessore Pierlio Baratta e consiste nell’affidarsi a una manifestazione di interesse per dare in locazione o concessione gli spazi, pur tutelando le poche attività ancora presenti. Secondo Pennacchi, lo stabile continua ad avere una sua importanza. "È importante valorizzarlo – ha detto il 26enne – perché gli acquirenti ci sono ancora. Una volta per noi venditori c’era molto più margine, mentre oggigiorno con l’avvento dei supermercati molta gente compra le cose già pronte, ma qualcuno continua a venire e molti sono giovani. Le Jare meritano di continuare ad esistere. Certo è che uno stabile come questo ha bisogno di manutenzione. Ogni anno dovrebbero essere fatti lavori che negli ultimi tempi non sono stati eseguiti, lasciandolo in queste condizioni".