PATRIK PUCCIARELLI
Cronaca

Keynes e l’attualità Giorgio La Malfa propone un’economia alternativa

L’onorevole del Pri riprende le teorie del grande liberale in un libro dedicato. La presentazione a Palazzo Binelli davanti a una folla interessata e partecipe.

Keynes e l’attualità Giorgio La Malfa propone un’economia alternativa

di Patrik Pucciarelli

"Non si può pensare di pagare le pensioni indebitandosi, se c’è una crisi allora lo Stato deve fare qualche cosa. Il Pnrr? Una follia. Chi somministra denaro deve ragionare con il contagocce". Così l’onorevole ed economista Giorgio La Malfa tratta il tema della spesa pubblica durante la presentazione del suo ultimo libro ’Keynes l’eretico. Vita e opere del grande economista che ha cambiato l’occidente’, nel giardino di Palazzo Binelli. Introdotto dal presidente della Fondazione CrC, Enrico Isoppi, e da Michele Finelli, vertice nazionale dell’Associazione Mazziniana, La Malfa è stato intervistato dalla giornalista Cristina Lorenzi. "Abbiamo perso una grande occasione, usare 190 milioni di euro vuole dire in 6 anni progettare il doppio degli investimenti fatti in 10 anni. Utopia. Il Governo non combinerà mai niente su questo fronte, è impossibile far fronte a 133mila progetti riportati nelle 200 pagine del piano. Ci saranno centinaia di Comuni che non riusciranno a fare niente. Bisognava selezionare aree tematiche come strade, ferrovie, scuole, porti e creare un ente sotto il controllo del parlamento per la gestione dei soldi". Il Pnrr è quello che La Malfa definisce la risposta keynesiana dell’Europa.

Giusta l’idea, sbagliata l’impostazione. Nel suo libro tratta l’errata redistribuzione del capitale, riprendendo quello che John Maynard Keynes diceva nel 1936 nella sua Teoria Generale. "I difetti principali della società nella quale noi viviamo sono l’incapacità di realizzare la piena occupazione, la redistribuzione dei redditi e della ricchezza". Siamo all’indomani della grande crisi economica partita da Wall Street negli Stati Uniti dopo la crisi del ’29, ma ci sono analogie con l’economia di oggi. Continua l’onorevole. "Un libro del 36, ma attuale. Il problema della redistribuzione dei redditi esiste in tutto il mondo e si sta aggravando. La disoccupazione il punto debole della società contemporanea. L’Italia ha avuto per tutto il secondo dopoguerra tra i 2 e i 3 milioni di disoccupati". Come combattere questa tendenza? Ci sono due scuole di pensiero per Keynes. "Da una parte ci sono gli economisti ortodossi i quali sono convinti che il sistema capitalista di mercato nel tempo medio e lungo sia in grado di risolvere i problemi. Un sistema capace di dare la piena occupazione e una buona distribuzione dei redditi purché si abbia la pazienza di aspettare. Dall’altra parte ci sono gli economisti eretici, dei quali fa parte Keynes. Sono convinti che il sistema economico di mercato lasciato a se stesso non tende a risolvere i problemi ma tende a rimanere in una condizione di disoccupazione. Da questo nasce il titolo del libro".