Kick boxer morto, due denunce. Scoperto un traffico di farmaci

Nei guai 35enne di Massa. Si indaga sul legame tra il decesso a Vigevano e l’assunzione di sostanze vietate

Kick boxer morto, due denunce. Scoperto un traffico di farmaci

Kick boxer morto, due denunce. Scoperto un traffico di farmaci

Sono accusati di aver smerciato farmaci anabolizzanti e ad azione stupefacente agli sportivi. R.M., 35 anni di Massa Carrara e E.C., 34 anni, residente ad Abbiategrasso in provincia di Milano ma domiciliato a Vigevano, sono stati denunciati ieri mattina dai carabinieri della Compagnia di Vigevano che, insieme ai colleghi della Compagnia di Massa e a quelli del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Cremona, hanno effettuato delle perquisizioni nelle province di Pavia, Milano e Massa Carrara. L’obiettivo era quello di smantellare una attività illecita di smercio di sostanze anabolizzanti e farmaci ad azione stupefacente ad atleti del territorio. Secondo gli elementi raccolti dagli investigatori i due denunciati si approvvigionavano di sostanze anabolizzanti e dopanti, in parte prossimi alla scadenza, e li smerciavano in modo illegale ai frequentatori di palestre.

Le perquisizioni effettuate ieri a carico dei due trentenni denunciati dai carabinieri nell’ambito delle indagini scattate hanno portato al sequestro di 3.600 compresse, 84 fiale di possibili sostanze dopanti e 4 fiale di farmaci ad effetto stupefacente e 780 euro in contanti.

L’indagine dei carabinieri era scattata alla fine del mese scorso in seguito della morte di Antonio Gerace, 51 anni, che aveva accusato un malore poi rivelatosi fatale mentre era nella palestra di Santa Maria a Vigevano, della quale era un frequentatore abituale. Il dramma era cominciato poco prima che l’uomo cominciasse l’allenamento di kickboxing, disciplina che continuava a praticare per mantenersi in forma ma nella quale in passato aveva anche gareggiato a livello agonistico. La tragedia si era consumata lo scorso 20 maggio sotto gli occhi attoniti di molti frequentatori della struttura sportiva.

Secondo quanto è stato ricostruito nel corso delle indagini Gerace era arrivato poco prima in palestra e già aveva detto di non sentirsi bene. Ma nessuno avrebbe immaginato che di lì a poco l’uomo, un atleta di lungo corso, si sarebbe accasciato su un fianco e avrebbe perso conoscenza. Era stato soccorso immediatamente e rianimato con un defibrillatore automatico. Aveva ripreso coscienza per qualche minuto. Trasportato a sirene spiegate all’Humanitas di Rozzano da una ambulanza della Croce Azzurra, Antonio Gerace era deceduto poco dopo. Attualmente sono in corso degli accertamenti che sono volti a fare chiarezza sulla ragioni del decesso dell’uomo e a stabilire una eventuale correlazione con l’assunzione di sostanze vietate.