Un’ammissione di colpa che servirà a riportare la pace sociale in consiglio e a restituire a Hicham Koudsi la rispettabilità che uno scivolone del genere aveva offuscato. Così dopo essersi astenuto dal voto sulla cittadinanza ai due fratelli Pesaro, ebrei, il siriano ha preso carta e penna e ha chiesto scusa: "Cari Andrea e Renata Pesaro mi rincresce per quanto avvenuto e mi rammarico per l’eventuale dispiacere se così avete percepito la mia astensione per il riconoscimento della cittadinanza" Spiegando il suo gesto politico: "Ho provato forte disagio perché coltivare la memoria è doveroso per le future generazioni non solo per ridare cittadinanza a chi ne è stato privato, ma perché ciò che è avvenuto non si ripeta più. Dobbiamo imparare dal passato. Comprendo la sofferenza della vostra famiglia e aderisco al riconoscimento della cittadinanza di Carrara, una città in cui vive tutta la mia famiglia e che ha dato a me, ai miei figli e ai miei nipoti una grande opportunità di crescita e di futuro. Però le immagini della mia terra e della Palestina devastata hanno prevalso, e sbagliando i tempi e i modi mi sono astenuto per lanciare un messaggio che la memoria non diventi un semplice commemorazione ma un vivere in maniera quotidiana quei valori di pace, di solidarietà e di convivenza che la Memoria ci ricorda. La storia della vostra famiglia, ricostruita da Maria Mattei che ringrazio, è la storia anche mia e della mia famiglia, vittima della feroce repressione della dittatura siriana di Hafiz al-Asad, padre dell’attuale presidente altrettanto dittatore e repressivo che costringe alla diaspora migliaia di siriani che
ancora oggi non hanno potuto fare rientro nella propria terra. La mia famiglia, mio padre e mia madre sono morti in Italia e neanche le salme sono potute rientrare. Nel consiglio del 26 avrò modo di articolare la mia posizione, ma ho voluto testimoniarvi la mia vicinanza e giustificare la mia posizione".
Intanto la sindaca Serena Arrighi coglie l’occasione per intervenire sulla posizione di Koudsi, della sua stessa lista, e parla di errore: "Con quel voto tutto il consiglio ha reso omaggio a due persone che, ancora bambini, hanno vissuto sulla propria pelle la follia delle leggi razziali. Ha ricordato gli orrori della Shoah e ha ribadito la nostra condanna a qualsiasi forma di antisemitismo e di discriminazione. Tra tutti noi, inoltre, proprio Hicham Koudsi conosce più da vicino quali sofferenze e quali difficoltà la famiglia Pesaro ha affrontato visto che lui per primo è stato ed è ancora un esule. Ho avuto modo di conoscere Hicham Koudsi, la sua storia personale e la sua grande umanità e per questo sono sempre stata certa, anche prima di parlare con lui e ascoltare la sua spiegazione, della sua buona fede e di come con la sua astensione non volesse essere ‘contro’ qualcuno. Nessuno si può permettere di mettere in discussione il diritto a esistere dello Stato di Israele o l’enormità della tragedia della Shoah, questo non significa però che non si possano criticare le politiche e le pratiche portate avanti da Israele e dal suo esercito".