REDAZIONE MASSA CARRARA

La battaglia anti 5G. Nasce il comitato

Dopo la raccolta firme, arriva un comitato. Siamo a Bagnone, dove la protesta dei cittadini contro l’antenna 5G non...

Lo striscione di protesta dei cittadini sul cantiere per l’installazione di una antenna 5G da circa 35 metri a Filetto

Lo striscione di protesta dei cittadini sul cantiere per l’installazione di una antenna 5G da circa 35 metri a Filetto

Dopo la raccolta firme, arriva un comitato. Siamo a Bagnone, dove la protesta dei cittadini contro l’antenna 5G non finisce, anzi diventa sempre più forte. La Lunigiana è nel mirino di un’azienda milanese che sta cercando di realizzare alte antenne del 5G in diversi paesi, da Filetto, a Bagnone, fino a Pallerone e Fosdinovo. A Filetto i cittadini si sono mobilitati, hanno incontrato il sindaco di Villafranca e chiesto lo stop ai lavori. L’amministrazione è riuscita a ottenere una sospensiva che porterà a una nuova conferenza di servizi. Intanto i lavori sono fermi, per ora è stato realizzato solo il basamento, mentre gli operai non si sono più visti lavorare sul terreno di proprietà privata.

A Leugio di Bagnone sta per accadere la stessa cosa, ma alcuni cittadini hanno dato il via, dopo una riunione, al comitato Stop 5G Bagnone. Gli obiettivi sono chiari: tutelare la salute degli abitanti della vallata bagnonese, preservare un paesaggio pregevole e intatto dal punto di vista naturalistico e contrastare il deprezzamento degli immobili e dei terreni che la prevista installazione di un’ antenna 5G potrebbe provocare. "Il comitato - si legge in una nota - ritiene che si debba applicare il principio di precauzione, perché al momento gli effetti delle onde elettromagnetiche a lungo termine non sono accertati nonostante i numerosi studi scientifici. Si corre invece il rischio di compromettere il valore degli immobili e dei terreni allontanando anche possibili investitori".

Il comitato si è mosso in fretta, ha già rivolto una petizione al sindaco Giovanni Guastalli, firmata da circa 300 persone, dove si richiede la sospensione dell’installazione dell’antenna già prevista e l’adozione di un approccio più precauzionale alle decisioni che riguardano l’ambiente e la salute pubblica. Il prossimo passo del comitato, mentre prosegue la raccolta delle firme, sarà quello di chiedere un incontro con il sindaco per discutere, con spirito collaborativo, i passi da intraprendere nell’interesse del paese e dei cittadini.

Anche il turismo potrebbe essere danneggiato e su questo punto si è mosso il Cai. "Ribadiamo la necessità – si legge in una nota del gruppo – di una più attenta e consapevole pianificazione del posizionamento delle antenne, così da ridurne il negativo impatto in zone di elevato interesse storico e culturale e di forte attrazione turistica. Chiediamo alle amministrazioni comunali di impegnarsi per evitare che le antenne siano poste vicino alle abitazioni e in zone di elevato pregio e di agire con prontezza e determinazione per scongiurare il malcontento e la forte preoccupazione che stanno crescendo nella popolazione. Bisogna evitare il danno ambientale e paesaggistico in luoghi il cui valore risiede nella loro integrità, salubrità e bellezza".

Monica Leoncini