C’è tensione in Lunigiana sulla questione della riorganizzazione regionale del sistema di emergenza urgenza. Tagliate due ambulanze medicalizzate, la Mike di Aulla e quella di Fosdinovo che complessivamente effettuavano rispettivamente 400 e 170 interventi l’anno, trasferita a Carrara la Lucas 2.0, apparecchiatura per la compressione toracica che supporta il personale di servizio nei presidi di emergenza urgenza.Una riforma avviata con la delibera regionale 1424 di dicembre, che viene applicata indistintamente sul territorio regionale senza però tener conto delle peculiarità di territorio difficili per caratteristiche orografiche. Come in Lunigiana, appunto, dove tutto diventa più complesso a partire dalla percorrenza stradale che poco si concilia con le patologie tempo dipendenti.
La reazione del territorio è stata, e continua ad essere, forte: un documento sottoscritto all’unanimità dai sindaci lunigianesi per il ripristino del servizio della Mike firmato anche da comitati e cittadini; una petizione popolare per lo stesso motivo; la richiesta di convocazione dell’assessore regionale alla sanità Simone Bezzini unitamente alla direttrice generale Usl Maria Letizia Casani attesi ad inizio novembre. Intervenuto nella trasmissione radiofonica ’Salotto della Lunigiana’ in onda su Radio Elle, il sindaco di Tresana e responsabile della protezione civile dell’Unione dei Comuni, Matteo Mastrini, ha comunicato che la petizione popolare ha superato le 2mila firme. "La Regione ormai non può più far finta di nulla" ha dichiarato, riferendosi all’assenza dell’assessore regionale Simone Bezzini nell’ultima assemblea della Società della Salute dei giorni scorsi, terminata con il rimpallo di responsabilità della direttrice generale Usl, Maria Letizia Casani, alla politica. "Comprendo benissimo il disagio della direttrice - ha dichiarato Mastrini ai microfoni di Radio Elle - che non ha fatto altro che applicare gli indirizzi regionali di una delibera miope e devastante per la Lunigiana". Il sindaco ha anche ribadito le soluzioni già proposte in assemblea pubblica: "Conosco personalmente validi professionisti inviati all’Isola d’Elba con la formula delle prestazioni aggiuntive. Asl e Regione dicano chiaramente quali sono le motivazioni per non applicare qui gli stessi protocolli che vengono utilizzati altrove". In altre parole, medici ed infermieri verrebbero autorizzati dall’azienda ad effettuare prestazioni dalla Lunigiana verso altri territori mentre non avviene il contrario. Eppure di ragioni per farlo ce ne sarebbero: "Basti pensare - prosegue Mastrini - che l’area del 118 di Aulla dovrebbe coprire circa 25 mila abitanti, metà della Lunigiana intera, distribuiti fra i territori di Aulla, Podenzana, Licciana Nardi, Comano e Tresana. A questi aggiungiamo oggi anche Fosdinovo. E’ arrivato il momento di dire basta".
Mastrini ha ringraziato, infine, alcune delle promotrici della petizione:"Voglio ringraziare Cristina Malatesta e Liana Maffei, fra le promotrici della raccolta firme. Continueremo nel nostro impegno sicuramente fino alla visita ad Aulla dell’assessore alla salute Simone Bezzini, prevista per il 2 novembre". Ad oggi, però, non è stata confermata la presenza.
Michela Carlotti