REDAZIONE MASSA CARRARA

La carica degli ottocento a Roma nella lotta per i diritti

Ottocento lavoratori partiranno venerdì da Massa Carrara per partecipare allo sciopero generale indetto da Cgil e Uil contro la manovra finanziaria del governo. Una mobilitazione per protestare contro una finanziaria che non risponde alle emergenze dei lavoratori.

La carica degli ottocento a Roma nella lotta per i diritti

Saranno circa ottocento i lavoratori che venerdì partiranno da Massa Carrara per partecipare alle otto ore di sciopero generale indetto da indetto da Cgil e Uil. Uno sciopero per protestare contro la manovra finanziaria del governo di Giorgia Meloni, secondo i sindacati lontana dai bisogni dei lavoratori e dalla sanità. I sindacati oltre alla marcia degli ottocento contano di ottenere una massiccia adesione di lavoratori che venerdì incroceranno le braccia anche in provincia. In sintesi per Cgil e Uil la manovra non risposte all’emergenza salariale, non rilancia la contrattazione collettiva, ci sono tagli alle risorse della scuola pubblica e delle politiche sociali, ha peggiorato la legge Fornero, non ci sono azioni per stabilizzare il lavoro, in particolare quello del mondo femminile.

A spiegare le ragioni della mobilitazione sono stati Nicola Del Vecchio segretario generale della Cgil e Luca Andrenucci della Uil in un incontro alla Camera del lavoro. "Lo sciopero su scala nazionale del pubblico impiego è per manifestare contro una finanziaria che non è in grado di dare risposte alle emergenze – ha detto Del Vecchio –. La nostra ambizione è quella di cambiare le politiche del governo. Per quanto riguarda il nostro territorio mancano politiche di rilancio industriali, è necessario far ripartire gli ordini di Acciaierie italiane verso Sanac". "È una manovra finanziaria fatta con il deficit che ricadrà sulle teste dei più giovani – ha aggiunto Andrenucci –. In prima battuta ci dicono che facciamo degli scioperi politici, ma gli scioperi in questi anni li abbiamo fatti contro tutti i governi. Con la flat tax lo scorso anno c’è stato quasi un gettito del 90% a discapito dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, che sono stati usati come bancomat. Questa è una manovra che non dà risposte, nonostante i tavoli e l’unica strada è quella di scendere in piazza".

Alessandra Poggi