La ‘cura’ in barca a vela. Una squadra per l’autismo

Tre giorni di navigazione per ragazzi disabili sulla Bavaria 46 de ‘La Gardenia’. Un progetto sostenuto Banco Bpm e Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara.

La ‘cura’ in barca a vela. Una squadra per l’autismo

Un momento della prima giornata in barca a vela per i ragazzi dell’Autismo Apuania

La barca a vela diventa uno spazio curativo, dove si abbattono le barriere. Così ragazzi autistici riescono ad acquisire nuove abilità e superare i problemi, in gruppo. Ieri il Club nautico di Marina di Carrara è stato teatro del progetto ‘Il mare unisce ciò che la terra divide’, una tre giorni di navigazione in barca a vela per ragazzi con disabilità. Alcuni ragazzi di ‘Autismo Apuania’, associazione di volontariato composta da familiari e amici di persone con diagnosi di disturbo dello spettro autistico e dell’associazione ‘La Gardenia’, con i loro educatori hanno sperimentato in prima persona l’emozione di salire su una barca a vela, la Bavaria 46 Cruiser della ‘Fantiscritti Vela’, cooperativa di comunità che opera nel campo sociale. L’esperienza è iniziata al Club nautico di Marina di Carrara, con un momento di conoscenza del mondo del mare, poi i ragazzi sono saliti sulla barca con grande emozione.

Oggi un nuovo appuntamento e anche domani. Sono stati aiutati dai volontari della Fantiscitti Vela, che unisce cooperative sociali, associazioni e privati, accomunati dal desiderio di migliorare il benessere personale e collettivo attraverso la vela e l’impegno sociale. "Attraverso la pratica della vela – spiega il presidente del gruppo, Massimo Ronchieri – vogliamo creare uno spazio educativo dedicato principalmente a giovani e a persone con disagio sociale, con disturbo psichiatrico, con disabilità mentale. Vogliamo costruire uno spazio di comunità, avvicinando persone con storie diverse che siano in grado di contaminarsi e crescere assieme. La vela diventa allora uno spazio dove mettersi alla prova in modo protetto, sapendo di poter contare sul sostegno del gruppo. L’energia che si crea su Magica permette di affrontare i propri ostacoli e provare a superarli. La barca diventa spazio di cura dove si mescolano le carte: ieri siamo usciti con tre ragazzi e i loro operatori, oggi e domani porteremo i genitori. Di solito li facciamo timonare, un bell’esercizio di concentrazione".

Il progetto è supportato da Banco Bpm e Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara. "La Nautica Sociale – aggiunge – non è solo una pratica sportiva, ma un potente strumento di inclusione e benessere. Con il nostro impegno, puntiamo a creare una comunità più coesa e solidale, dove ogni individuo possa sentirsi valorizzato e parte integrante del gruppo".

Monica Leoncini