La curva della crescita. Imprese di costruzioni ok. Male il comparto agricolo

Entro il 2038 la popolazione in età lavorativa si ridurrà di circa 18mila unità. Chericoni: "Il segnale positivo è il tasso di disoccupazione mai così basso".

La maggior crescita in provincia di Massa Carrara la fa registrare il settore costruzioni con un +13,4% e un aumento del valore aggiunto del 1,4%. Trend negativo per il comparto agricolo, ma il mercato del lavoro ha registrato una ripresa con un tasso di disoccupazione sceso al 6,3% per le donne, 6,5% per gli uomini e un reddito pro capite delle famiglie sopra i 20mila euro. Un calo demografico in crescita che al 2038 prevede 18mila persone in meno da impiegare nel lavoro.

"Nel report bisogna tenere conto delle attuali guerre e della pandemia che ha bloccato il mondo – spiega il presidente della Camera di Commercio, Valter Tamburini – Questo è un territorio vasto e variegato con un’economia che dipende in gran parte dalle esportazioni". Export che però ha visto una diminuzione nel settore lapideo (che rappresenta il 20% delle esportazioni) con un -10,3% nel lavorato e -6,7% nel grezzo e una lavorazione totale che registra una flessione del -1,3%. Nel 2023, il tessuto imprenditoriale provinciale ha registrato una crescita del +0,1% (22mila aziende a fine 2023). Le società di capitali (+2,1%) hanno registrato un aumento significativo, trainate principalmente dalle Srl. Al contrario, le imprese individuali (-0,7%) e quelle di persone (-1,2%) hanno mostrato un calo. Nell’area costiera, la crescita è stata dello +0,4% (16mila 883 aziende), mentre in Lunigiana si è registrato un calo del -0,6% (5mila 176 aziende). Le imprese guidate da stranieri sono aumentate del +3,5%, concentrandosi soprattutto nelle costruzioni e nel commercio. I finanziamenti alle imprese sono diminuiti del -4,3%, raggiungendo 3,5 miliardi di euro. Calo influenzato dall’aumento dei tassi di interesse e dalla maggiore prudenza delle banche nel concedere i fidi.

Il mercato del lavoro ha mostrato però una forte ripresa "con un tasso di disoccupazione che non è mai stato così basso – commenta il presidente dll’Istituto di studi e ricerche, Sergio Chericoni – questo dimostra quanto sia trainante l’economia. Ora ci sarebbe bisogno di un bonus fiscale, quello per la riduzione del debito pubblico". A crescere è la domanda di lavoro con un +7%, ma il ’mismatch’ tra domanda e offerta sale al 53% delle posizioni offerte. Sulla produzione sale il comparto della fabbricazione di mobili con un +6,6% grazie anche all’utilizzo nel settore della nautica con una cantieristica che ha raggiunto il +3,7%. Il settore artigianale ha registrato una crescita dello 0,8% delle imprese rispetto all’anno precedente con 4mila 833 aziende a fine 2023. Il commercio al dettaglio ha registrato una contrazione del -2,6% nel numero di imprese (scese a quota 3mila 275 unità). La stagione turistica 2023 ha segnato un calo delle presenze del 2%, a causa di una diminuzione degli italiani ma le presenze straniere sono aumentate dell’8%.

Le imprese agricole sono diminuite del -2,3% e le stime sulla raccolta di uva da vino indicano un calo, principalmente a causa delle condizioni climatiche avverse. Le vendite all’estero di prodotti agricoli e alimentari sono diminuite del -4,2% soprattutto a causa del vino (-2,4%). Infine nel 2023 c’è stata una diminuzione dello 0,3% della popolazione con un calo significativo nelle fasce d’età più giovani e una crescita nelle classi più anziane. Queste tendenze demografiche avranno un impatto sul mercato del lavoro, con una prevista diminuzione della popolazione in età lavorativa stimata in 18mila unità tra il 2023 e il 2038. Ad avanzare è la popolazione straniera con un +5,3%.

Patrik Pucciarelli