Passare dalle parole ai fatti sulla chiusura della discarica di ex Cava Fornace, gestita da Programma Ambiente Apuane. A firmare la richiesta, l’ennesima, è il Comitato dei cittadini che da anni si batte per fermare l’impianto a cavallo fra Montignoso e Pietrasanta. Una battaglia che appare infinita. E per continuarla, a 6 mesi dall’incidente di maggio che aveva provocato la rottura di una parte dell’argine interno, ha deciso di organizzare un incontro pubblico sabato 30 alle 16 a Villa Schiff. L’obiettivo è esporre lo stato dell’arte, i passi del comitato, della politica e della Regione Toscana, invitando associazioni, forze politiche e amministratori.
L’ultimo atto della vicenda, infatti, risale alla lettera di metà ottobre firmata dalla Commissione consiliare su ex Cava Fornace che si era espressa in maniera chiara: terminare i lavori di ricostruzione dell’argine e chiudere la discarica per iniziare la gestione post-mortem.
Una posizione apprezzabile, sostiene il comitato che incalza: "Vorremmo a questo punto che dalle parole si passasse ai fatti, a Montignoso come a Pietrasanta e che ci fossero richieste ufficiali alla Regione da parte dei sindaci che devono pretendere che il PAUR ancora sospeso non venga più riattivato. Occorre che i sindaci chiedano la messa in sicurezza della discarica e anche dell‘intera area e con la chiusura occorre procedere alle bonifiche. Certamente la Regione, di fronte alle richieste ufficiali da parte di entrambi i Comuni su cui insiste la discarica, non potrebbe rimanere indifferente. Siamo stanchi di sentir parlare di chiusura solo per malcelati fini elettorali o in fase emergenziale. Ora attendiamo solo fatti concreti per scongiurare altri disastri".
Secondo il comitato la situazione in discarica "sembrerebbe ancora grave. Infatti dai documenti pervenuti al Comune di Montignoso emergerebbe, secondo la Commissione, che a 5 mesi dall‘incidente che ha causato la fuoriuscita di ingenti quantità di percolato, l‘emergenza non sia ancora terminata ed i lavori di ricostruzione dell‘argine e di messa in sicurezza di quella porzione di discarica non siano ancora conclusi. Dallo scambio di corrispondenza tra gli enti interessati (Regione, Arpat, Gaia, Comuni, ecc) e Programma Ambiente Apuane si evincerebbe che vi sia tutta una serie di questioni tecniche ancora in discussione. Ma quanto grave è stato il danno nella discarica se dopo tutti questi mesi non è ancora chiara la situazione? Quanto grave dobbiamo pensare sia il livello di inquinamento?".
Il comitato chiede anche di sapere se il percolato sia ancora versato in fognatura, dal giorno dell’incidente, e sulle condizioni delle matrici ambientali intorno. "Ci sono ancora dei dubbi sul futuro della discarica? Cosa dovrebbe ancora accadere? La discarica va chiusa e quel sito bonificato – conclude il comitato –. Chi ha concesso le autorizzazioni, chi ha voluto per forza la discarica dovrebbe spiegare perché se tutto andava bene, adesso siamo a questo punto. Non è andato tutto bene, anzi. Cerchiamo di non perdurare oltre".